Santità perché parla degli omosessuali senza conoscerli?
Lettera aperta di Gianni Geraci*, portavoce Gruppo del Guado, del 21 dicembre 2012
Mi rendo conto di correr il rischio di apparire petulante, ma, a distanza di una settimana dalla mia ultima lettera aperta, sono costretto a scriverLe ancora. Lo faccio dopo aver letto il testo del Suo discorso alla Curia romana in cui è tornato a parlare a sproposito dei matrimoni omosessuali.
Non so chi le spiega certe cose, ma se non gliel’hanno detto i suoi collaboratori, qualcuno deve pur spiegarglielo che l’identità sessuale è una cosa, mentre l’orientamento sessuale è un’altra cosa.
La frase di Simone de Bevoir che lei ha citato nel suo discorso ha senz’altro a che fare con l’identità sessuale, ma non c’entra niente con l’orientamento sessuale e, tanto meno, c’entra con il riconoscimento delle unioni tra le persone dello stesso sesso.
Analogamente, non entro nel merito della sua affermazione che parla di «profonda erroneità» che porta l’uomo a negare «di avere una natura precostituita dalla sua corporeità», ma mi permetto di farle notare che anche questa frase non ha niente a che fare con l’orientamento omosessuale, visto che gli omosessuali non hanno nessun problema a identificarsi con il genere che emerge dalle loro caratteristiche fisiche.
Quando parla di questi argomenti, Santità, non si accorge di confondere le persone transessuali (che sì, hanno dei problemi a identificarsi con il genere che emerge dalla loro corporeità) con le persone omosessuali (che non hanno nessun problema da questo punto vista, ma che, invece, per motivi misteriosi, a differenza della maggioranza eterosessuale, sono attratti dalle persone del loro stesso genere).
Se, al posto di ascoltare gli esperti che la consigliano, ascoltasse le persone omosessuali e le persone transessuali, si troverebbe di fronte a situazioni ben curiose, come quella di un mio amico che, quando era uomo, aveva dei grossi problemi nell’identificarsi con il suo corpo maschile, ma che non ha mai avuto dubbi sul fatto di essere attratto dalle donne, tant’è che quando è diventata una donna ha continuato a cercare una donna con cui costruire una relazione di coppia.
Vede, Santità, tra i tanti drammi che vivono le persone omosessuali uno dei più grandi è quello di trovarsi sistematicamente di fronte a persone che parlano “di loro” senza aver mai parlato “con loro” dicendo cose che non hanno niente a che fare con le esperienze che vivono.
Ed è davvero un peccato che tra queste persone, da qualche tempo a questa parte, ci sia anche Lei.
Gianni Geraci (portavoce Gruppo del Guado)
* Alla luce del discorso alla Curia del 21 dicembre in cui Benedetto XVI ha sostenuto che il matrimonio gay è un attentato all’umanità, portando argomenti molto “eccentrici” , Gianni Geraci, portavoce del Guado – gruppo di cristiani omosessuali di Milano, ha scritto un’altra lettera aperta per chiarire alcune affermazioni sbagliate che vi sono nel discorso del papa. Il testo è stato pubblicato nel blog del Guado http://gruppodelguado.blogspot.it/