Le molte colorazioni dell’ipocrisia, facili da definire, difficili da riconoscere
Riflessioni bibliche di don Fabio
“Niente ti turbi, niente ti spaventi. Chi ha Dio niente gli manca”. (S. Teresa d’Avila)
«Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia”. (Lc 12,1-7)
Ora mi spiego perché quando mi dicono che dovrei essere più “diplomatico” l’unica cosa che mi viene in mente è il famoso dolce della pasticceria… Oggi condivido con voi questo testo sull’ipocrisia di don Maurizio Gronchi
“Tra le molte colorazioni dell’ipocrisia, la più spiccata s’identifica con l’insincerità e la reticenza, con quell’atteggiamento di studiata cautela nel parlare, che alcuni apprezzano scambiandola per prudenza, saggezza, diplomazia.
Se non avesse un positivo quanto ambiguo riscontro sociale, l’ipocrisia verrebbe apertamente bollata come vizio, e invece la si accredita come virtù per la sua abilità, per la sua simulazione appunto.
Chi sa sospendere un discorso prima di una parola o di un’espressione particolarmente forte, chi evita il tranello teso da un interrogativo diretto che provoca una presa di posizione netta, costoro normalmente ricevono approvazione, insieme a una sospettosa valutazione di furbizia. Proprio a causa dell’ambiguità, da cui proviene e a cui tende suscitando complicità, l’ipocrisia è facile da definire e difficile da riconoscere”.
Sottoscrivo tutto… con affetto Fabio!