Ci sono cose che bisogna avere il coraggio di lasciare per poter vivere (Lc 13,10-17)
Riflessioni bibliche di don Fabio
“Liberi liberi siamo noi, però liberi da che cosa, chissà cos’è, chissà cos’è!” (Vasco Rossi)
C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta. Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia» (Lc 13,10-17)
Che birichino che è questo Gesù. Sembra quasi che lo faccia apposta. Sa molto bene che se c’è una cosa che manda su tutte le furie i farisei è la violazione del “sabato”, e Lui puntualmente aspetta il “sabato” per lavorare?
È chiaro che non è così. È chiaro che gli evangelisti cercano di far comprendere alle loro comunità, e noi oggi, che non c’è un tempo specifico per fare il bene e che non c’è un luogo specifico per fare il bene. Tutti i tempi, tutti i giorni, tutte le ore e tutti i luoghi sono buoni per compiere il bene.
Tutti i momenti sono giusti perché si compia la Misericordia del Padre!
Per le comunità ebraiche il “sabato” era ed è, ancora oggi, una delle colonne portanti della loro religiosità, intoccabile! Un po’ come alcune norme che abbiamo anche noi.
Bene. Quando queste “norme”, queste leggi, non sono secondo il bene dell’uomo o, magari, hanno fatto il loro tempo perché superate dalle conoscenze scientifiche, antropologiche, umane, ecc., bisogna avere il coraggio di lasciarle e di andare oltre!
Gesù è venuto per liberarci da tutto ciò che ci tiene ricurvi.
Libera la donna da tutto ciò che non le permette di vivere.
Gesù ci libera da tutto ciò che non ci umanizza!
Ciò che importa al Padre è che possiamo star dritti dinanzi a Lui come “figli liberi”.
con affetto Fabio!