Come gay sono ferito e amareggiato per l’affossamento del Ddl Zan
Lettera di Massimo Benedetti pubblicata sul settimanale ADISTA Segni Nuovi n°40 del 13 novembre 2021, pag.13
Sono molto ferito, deluso, amareggiato, offeso per la terribile decisione di respingere la proposta di legge che tutt* conosciamo! (ndr il Ddl Zan contro l’omotransfobia) Come al solito (mi tocca, purtroppo, dirlo per l’ennesima volta!) siamo in un Paese quasi sempre incivile, incurante dei diritti dei più deboli e sensibili. E non solo di noi LGBT, ma anche delle donne abbandonate a se stesse, maltrattate, picchiate, offese nella dignità, spesso dagli stessi compagni/mariti/ membri della loro famiglia. E, cosa che io trovo “schifosa”, dei disabili, delle persone inermi, con difficoltà fisiche e/o psichiche enormi, che devono quasi sempre gravare sulle famiglie.
Come invalido civile all’80%, 57enne, sulle spalle di due genitori ultraottantenni, so cosa significa non ricevere nemmeno quei miseri 289,00 € mensili che mi spetterebbero, in quanto ho un piccolo appartamento per il quale percepisco un modestissimo affitto, su cui pago tantissime tasse! Ma più che a me, che per ora non voglio lamentarmi, non posso non pensare a quei ragazzi-e/uomini/ donne/anziani-e con enormi difficoltà sia economiche che fisiche/ psichiche, lasciati/-e a se stessi/-e o a una famiglia impossibilitata a prendersi cura di loro…! Cosa devono fare? E le loro famiglie?
Non bisogna lasciarle alla più abietta disperazione! Ma non solo a parole! Quelle spese a profusione fino a oggi!
Forse questa legge non avrebbe potuto rimettere tutto a posto (ce ne vuole di tempo!), ma perlomeno sarebbe servita a mettere dei paletti, a farci sentire finalmente parte attiva del nostro “Belpaese”, tanto apprezzato dai turisti italiani e stranieri (faccio la guida turistica e so di che cosa parlo)! Ma noi che ci viviamo, che ne siamo parte attiva? Volete proprio metterci a tacere definitivamente? Volete far sentire ancora di più il divario fra voi “privilegiati” e noi “poveri” (anche in senso stretto) mortali? Non esistono solo i cosiddetti “normali”…! Ma cos’è poi la normalità per voi? Lo sapete, prima di decidere se e come promulgare una legge?
E cosa fareste se aveste nelle vostre famiglie un disabile o una persona LGBT (cosa senz’altro molto meno grave!) e conosceste una donna maltrattata, violentata, sottomessa?
Perché non abbiamo difeso Willy dalle grinfie di “persone”, assolutamente non degne di questo appellativo, che ottengono, oltretutto, una quota del famoso Reddito di Cittadinanza (vergogna!), quando invece coloro che davvero ne hanno bisogno non ne hanno diritto solo perché sullo stato di famiglia degli anziani genitori, che percepiscono due misere pensioni? E quelle donne lasciate sole, soprattutto durante i due lockdown, pur sapendo che erano in pericolo, solo perché non c’è una legge ad hoc?
E noi omosessuali, lesbiche, transgender, ecc., che colpa ne abbiamo di essere così?! E poi… così come? Siamo come tutti voi! Con una sensibilità a volte eccessiva, che ci discrimina. Ma perché non vivere tutti in pace?
Io sono stato bullizzato fin da piccolo, perché troppo sensibile, come una “femminuccia”. Questo mi ha fatto rifiutare la mia vera natura, addirittura non riconoscerla fino a 38 anni di età, un matrimonio fallito (ovviamente!) alle spalle e molte relazioni “inutili” e dolorose specialmente per i miei partner, uomini e donne!
C’è costantemente la paura degli altri, del loro giudizio, dell’infamia che ti gettano addosso, solo perché non sei come loro (per fortuna!!!), la vergogna che ti fanno provare per niente! Non ci sarebbe, anzi non c’è, bisogno alcuno di ghettizzare, di fare dei distinguo. Siamo tutti esseri umani! Ma questo lo sapete o no, dall’alto dei vostri scranni? Non esistono solo scartoffie, voti, prestigio, ricchezza, privilegi, ecc.! Esiste la vita, quella vera, quotidiana. La dovete proteggere, voi che, qui in terra, ne avete il potere! Poi ci sarà Lui a pensare ad ognuno di noi, anche a voi! Ma quale sarà il Suo giudizio? Forse dovremmo pensarci un po’ di più, invece che sprecare tempo prezioso. Dovremmo volerci più bene! Ma voi ne siete capaci? Spero che leggerete questa mia mail, anche se scritta con un po’ di rabbia, ma di sincerità!