La chiesa cattolica e le persone LGBT, una questione sia teologica che pastorale
Articolo di Gilles Donada pubblicato sul sito del quotidiano cattolico La Croix (Francia) il 23 giugno 2021, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Vi proponiamo tre libri che invitano a riflettere sul posto delle persone LGBT nella Chiesa, e sulla loro accoglienza:
- James Alison, Fede oltre il risentimento. Coscienza cattolica e coscienza gay: risorse per un dibattito (Transeuropa, 2007);
- Bernard Massarini, Homosexuels et transgenres en Église, une éthique repensée (Nouvelle cité, 2021)
- Joël Pralong, Église et homosexualité, un accueil si difficile (Médiaspaul, 2020)
James Alison, sacerdote gay e teologo di fama; Bernard Massarini, sacerdote lazzarista, accompagnatore spirituale e formatore sulle tematiche LGBT, e Joël Pralong, sacerdote e superiore del seminario di Sion, in Svizzera, si confrontano con una questione che sembrerebbe decisa a priori: l’omosessualità è un “abominio” secondo la Bibbia, e “intrinsecamente disordinata” secondo il Magistero. Le persone omosessuali sono accettate [dalla Chiesa], a patto però che rinuncino alla vita di coppia.
Per praticare la loro fede [cattolica, le persone omosessuali] non hanno altra scelta che nascondere la loro omosessualità, spiega padre James Alison, che riassume così la tacita regola in vigore nella Chiesa: “Noi chiudiamo gli occhi anche di fronte alle cose più evidenti, fintanto che voi non andrete in giro a parlarne”. Per farla finita con la “violenza” di questa “ipocrisia”, [padre Alison] auspica il ricorso alla parresia, l’audace libertà della parola evangelica così cara a papa Francesco.
Il primo ostacolo: la Bibbia
Questi tre autori cominciano il loro percorso mettendosi all’ascolto delle persone omosessuali cattoliche, a dispetto della “vergogna”, della “collera”, del “risentimento”…
La voce di James Alison si distingue tra tutte, in quanto parla in prima persona di quando ha traversato la terra desolata del rifiuto: “Così come siete, non fate veramente parte della creazione […] Tutto ciò che voi considerate assolutamente e sinceramente naturale, è in realtà intrinsecamente disordinato” grida la voce dell’istituzione, “introiettata” dalle persone LGBT+ cattoliche: “Siamo delle bestemmie viventi”.
Ecco che arriva il primo ostacolo: la Bibbia. Padre Bernard Massarini ci introduce nei contesti delle citazioni bibliche che riguardano l’omosessualità, evitando gli anacronismi: per l’autore, le Scritture “non parlano di omosessualità nel vero senso della parola”, vale a dire di una identità psicoaffettiva come la si intende oggi, bensì di “pratiche sessuali devianti” che costituiscono comportamenti “idolatrici” (Levitico 18:22 e 20:13), o che evocano “l’immoralità dei pagani” (1 Corinzi 6:9).
Concepire l’omosessualità come “luogo teologico”
Secondo ostacolo: il Magistero. Analizzando a fondo le dichiarazioni della Congregazione per la Dottrina della Fede, dei Sinodi romani, delle Conferenze Episcopali e del Catechismo della Chiesa Cattolica, padre Massarini mette in evidenza la tensione tra l’esigenza di accogliere le persone omosessuali e quella di non compromettere la dottrina: un ingegnoso meccanismo pastorale già all’opera grazie ad associazioni come David & Jonathan, Devenir un en Christ e Courage.
Che passi bisogna compiere ancora per incoraggiare la partecipazione alle celebrazioni liturgiche, l’affidamento di responsabilità pastorali e di posti nelle istituzioni cristiane [alle persone LGBT]? Per padre Massarini è necessario concepire l’omosessualità come “luogo teologico” a partire dal quale costruire, come [si dovrebbe fare] con ogni battezzato, una crescita umana e spirituale alla sequela di Cristo: “Nessun orientamento sessuale può mai velare la nostra vera identità di creature nuove” ribadisce padre Joël Pralong.
Padre James Alison invita le persone LGBT+ cattoliche a uscire dal ruolo di vittime e a divenire “portatori di verità” che si assumono il rischio di “vivere nella luce” in nome della fraternità instaurata da Gesù.
Questo sarà possibile, dice padre Joël Pralong, solo se i cristiani riconosceranno “il profumo di vangelo che emana da queste esperienze umane”, nelle quali “Cristo è assolutamente presente”; ma su questo terreno “la Chiesa zoppica molto”.
Testo originale: LGBT+ et catholique, un enjeu théologique et pastoral