Revelation. L’artista gay Andy Warhol, il cattolicesimo e la sua arte
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Articolo di Angela Howard-McParland* pubblicato sul sito dell’associazione LGBT cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 22 dicembre 2021, liberamente tradotto da Silvia Lanzi
Alla nuova mostra del Brooklyn Museum si vede un lato sconosciuto di Andy Warhol. [L’agenzia stampa] Religion News Service scrive che Andy Warhol: Revelation è il primo progetto di questo tipo sulla fede cattolica dell’artista, e presenta opere radicalmente diverse dalla lattina di zuppa Campbell’s e dalla famigerata pop art.
È un’arte più intimistica, persino straziante, anche se comunque caratterizzata dal marchio di fabbrica di Warhol: l’irriverenza. Apre la mostra Raphael Madonna– $6.99: un murale che va dal pavimento al soffitto, che mostra Maria col bambino giustapposti a un cartellino del prezzo grande e rosso. In altri lavori, Gesù appare in una pubblicità notturna e in una serie di sacchi da boxe dal titolo Ten Punching Bags (The Last Supper) (Dieci sacchi da boxe. L’ultima cena).
Figlio di immigranti slovacchi, Warhol crebbe nella Chiesa Cattolica di rito bizantino, e per tutta la sua vita mantenne una relazione piuttosto complicata con la sua tradizione religiosa. La mostra sottolinea questa tensione, scrive Cheney per Religion News Service, dal momento che “mostra la fede dell’artista toccando il tema del conflitto, e talvolta dell’orrore, di essere un uomo gay in una tradizione che lo disapprovava profondamente”. Oltre alle opere d’arte, sono in mostra effetti personali di Warhol, inclusi crocifissi e testimonianze della sua visita a papa Giovanni Paolo II.
Cheney osserva che, nella sua ri-creazione dell’arte religiosa rinascimentale, Warhol esprime insieme desiderio e fede, amore e angoscia. I soggetti principali di The Annunciation sono solo le mani di Maria e di Gabriele che enfatizzano il tocco fisico, o la sua mancanza.
In una delle cento versioni di The Last Supper (L’ultima cena), Warhol accoppia i discepoli intorno al tavolo, cosicché sembra che Pietro e Giovanni stiano condividendo un momento di tenerezza fisica. Vista spesso come reazione all’epidemia di AIDS e alla morte del suo compagno, la rivisitazione warholiana di Leonardo è l’ultima opera prima della morte, avvenuta nel 1987.
Ma forse il pezzo più intimista è quello intitolato Be Somebody With A Body (Sii qualcuno con un corpo), che giustappone l’immagine di un bodybuilder con la testa di Gesù e il torso nudo dello stesso Warhol, con in primo piano le cicatrici di arma da fuoco dell’attentato subìto anni prima. Questo dipinto del 1986 “si presenta come l’opera di un uomo angosciato”, che contempla la propria fisicità incarnata nel contesto della cultura popolare e dell’identità religiosa.
Andy Warhol: Revelation è aperta a Brooklyn Museum (Stati Uniti) fino al 19 giugno 2022.
* Angie Howard-McParland (lei) lavora da più di quindici anni in vari ruoli pastorali nelle università e nelle parrocchie; oggi lavora per l’ordine delle Sorelle della Misericordia delle Americhe. In precedenza ha lavorato per la La Salle Academy di Providence, nel Rhode Island, alla Comunità Cattolica della Brown University e della Scuola di Design del Rhode Island, e alla Bentley University di Waltham, nel Massachusetts. Nelle parrocchie ha lavorato come responsabile giovanile, coordinatrice del catechismo per adulti, responsabile per la giustizia sociale e collaboratrice pastorale. Esplora con passione l’intersezione tra religione e sessualità, e i punti di vista femministi e liberazionisti sul cattolicesimo. È laureata in inglese e religione al Centre College, e in teologia alla Vanderbilt Divinity School. Vive a Providence, nel Rhode Island, con i suoi tre figli.
Testo originale: New Exhibit on Gay Artist Andy Warhol Focuses on His Relationship to Catholicism