Quando i cattolici LGBT rompono con la loro chiesa
Articolo pubblicato sul sito del quotidiano Der Tagesspiegel (Germania) il 14 dicembre 2021, liberamente tradotto da Gabriella Di Tullio
Il libro inizia con la storia d’amore tra Maria ed Elisabeth, proprio sull’altare maggiore. Tra le due chierichette scattò la scintilla. Nelle settimane e nei mesi seguenti, il sagrestano la lodò come “la nostra fedelissima chierichetta”, scrive Maria. E mia madre disse: “Oh, se lo sapesse…”.
All’epoca non capiva affatto l’obiezione: “Oggi so quanta forza ed energia viene impiegata per far posto nella Chiesa all’amore tra due uomini o due donne”.
Maria Fixemer, classe 1991, ha scritto per il libro Katholisch und Queer (Cattolici e queer) pubblicato recentemente, il primo contributo, e come lei altre persone gay, bisessuali, transessuali, intersessuali, non binarie e queer hanno ricordato le loro esperienze dolorose nella Chiesa.
La sua conclusione: “Non comprendo più questa Chiesa, che in qualche modo è anche la mia, nei suoi piccoli passi e nel suo atteggiamento, spesso offensivo e pericolosamente moralista, riguardo la questione ‘chi può amare chi’”.
Il libro, pubblicato dall’editore tedesco Bonifacius, è nato a seguito della volontà riformatrice cattolica emersa dal Cammino Sinodale tedesco. In occasione del forum locale di discussione sulla sessualità e la vita di coppia si sono incontrati per la prima volta i tre autori del libro, Mirjam Gräve, Hendrik Johannemann e Mara Klein. Tutti e tre sono stati nominati a far parte del forum sinodale cattolico per via del loro impegno nei confronti della discriminazione delle persone queer nella Chiesa Cattolica.
Lo scorso anno hanno lanciato un appello alle persone queer perché raccontassero le loro esperienze nella Chiesa. E così, con i numerosi racconti e con le dichiarazioni della gerarchia negli ambiti della teologia e della cura pastorale, hanno riempito 304 pagine.
Già i titoli riflettono esperienze di emarginazione: “Sono finito in buco nero”, “Ho dovuto abbandonare la mia famiglia”, “Ho pregato affinché Dio mi renda eterosessuale”, “Credono che io sia malato”, “La Chiesa mi ha abbandonato”, e così via.
Una madre racconta di un dialogo con suo figlio gay: Come può andare a Messa regolarmente, visto che la Chiesa ha sempre definito peccato l’omosessualità? La risposta del figlio: La fede è più grande di queste discussioni, e non riguarda “tutti i gruppi religiosi allo stesso modo”.
Il vescovo: Per secoli la Chiesa “ha giudicato male le persone”
Il libro stesso è la dimostrazione di questa affermazione. Il vescovo di Essen Franz Josef Overbeck, e il suo omologo di Dresda Heinrich Timmerevers, hanno contribuito con degli interventi in cui hanno confermato le loro richieste affinché la Chiesa Cattolica rimetta in discussione la sua morale sessuale.
Secondo la dottrina cattolica, la sessualità è consentita solo nel matrimonio tra uomo e donna.
Monsignor Timmevers descrive come nel 2019 si è incontrato con gli altri membri del gruppo di gay e lesbiche cristiani a Dresda: “Con mia grande sorpresa, erano presenti alcuni visi conosciuti. Alcuni li conoscevo perché frequentavano la Messa in cattedrale”.
L’incontro l’ha fatto riflettere se la dottrina della Chiesa Cattolica non debba essere riconsiderata. La sua risposta: “Bisogna riflettere sulle unioni omossessuali, le persone transessuali e la diversità alla luce delle nuove conoscenze della sessuologia. Per secoli la Chiesa ha giudicato male le persone, lasciandole sole nella loro situazione e nelle loro difficoltà, e di fatto le ha messe in disparte. In questo caso abbiamo commesso un’ingiustizia, e siamo colpevoli”.
Monsignor Overbeck critica “l’appoggiarsi a una morale sessuale che ad esempio vorrebbe impedire alle persone dello stesso sesso che si amano la possibilità di avere un rapporto appagante e duraturo”. Sono toni completamente diversi rispetto a circa dieci anni fa, quando nella trasmissione Anne Will su ARD definì l’omosessualità come un peccato: “Le esperienze di vita e i sentimenti profondi di queste persone omosessuali e transessuali mi hanno colpito molto”, scrive monsignor Overbeck nel nuovo libro.
La semplice ripetizione della dottrina della Chiesa sull’omosessualità ha il solo risultato di far allontanare dalla Chiesa le persone offese. Maria Fixemer è rimasta, poiché il “vecchio senso” di appartenenza “c’è ancora”.
Testo originale: „Die Kirche hat mit mir Schluss gemacht“