La famiglia “tradizionale” non è l’unica famiglia naturale
Riflessioni su Contro natura inviateci da Raffaele Crispo, parte terza
Continuando a riflettere sulle illuminate pagine del libro “Contro natura. Una lettera al Papa” (Editore Laterza, 2010, 281 pagine) dell’antropologo Francesco Remotti siamo giunti alla considerazione che le cosiddette famiglie tradizionali non sono l’unico modello di unione e ancor più non sono l’unico tipo di famiglia presente nella natura e nella storia.
Anche noi gay sbagliamo nell’uniformare le nostre famiglie a quelle che sono comunemente intese, e facciamo ciò nella speranza di sottrarci a fastidiosi confronti o inquietanti contestazioni. Insomma, lo facciamo per evitare di mettere ulteriormente in discussione le nostre nature “diverse”. La Costituzione italiana riconosce i diritti della famiglia come società “naturale” fondata sul matrimonio, ma sappiamo che ora ci sono tante altre forme di famiglia che non hanno alla base tale vincolo.
La Chiesa tenta di spingere la famiglia verso tale “naturalità” ed è in ciò che sbaglia, cioè nell’intendere per naturale ciò che è dettato dai costumi, dagli usi e dalle abitudini, ma questi sono ben diversi dalla natura perché essi sono voluti e pensati dagli uomini, mentre la natura no!
Tutti quelli che si battono ed insistono per la naturalità della famiglia, ritengono che ci sia un solo “tipo” di famiglia che è quello che vedono più presente nella società. Per legittimare a “modo loro” le proprie tesi fanno erroneamente ricorso alla natura umana, privilegiando cosi la famiglia tradizionale a scapito di tutte le altre che vengono disprezzate ed ignorate.
Sembra, a detta dei ben pensanti, che non possano esistere nella realtà e nella natura altre “soluzioni famigliari” oltre alla famiglia monogamica ed eterosessuale. Alcuni sono sempre più incalliti ed accaniti nel difendere le loro tesi e molti lo fanno esclusivamente per partito preso.
La prossima volta parlerò delle cosiddette “famiglie imperfette” e di come l’antropologia ci viene in soccorso per non etichettarle e considerarle così.