Capire noi stessi per aiutare gli altri (Marco 9:14-29)
Riflessioni di don Fabio
Tutto quello che ci irrita negli altri, può portarci a capire noi stessi. (Carl Gustav Jung)
Marco 9:14-29: “Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: «Credo; aiuta la mia incredulità!»”.
Certo che Gesù è proprio strano! Quando si trova davanti a qualche zoppo, indemoniato, paralitico, non interviene subito, ma si mette a fare domande: “Cosa vuoi che ti faccia”, “Da quanto tempo è così”, ecc. ecc.
C’è un rischio di fondo molto sottile nel nostro rapporto di fede con Dio, quello di confondere Dio con un dispensatore di miracoli, uno che debba risolvere i problemi al posto nostro e poi… arrivederci! Ma Gesù questo lo sa! E vuole che ragioniamo sulle cose, ci porta a riflettere e a consapevolizzare ciò che, probabilmente, neanche sappiamo.
Il più delle volte, non dico sempre, ma nella maggior parte dei casi, il problema non sta negli altri, ma in noi. Se prima non risolviamo i nostri problemi, se prima non troviamo pace con noi stessi, se non accettiamo i nostri limiti e fragilità, non capiremo mai gli altri, e continueremo a proiettare le nostre fisime, i nostri mali, sugli altri. Se prima non risolviamo i nostri problemi, non potremo aiutare gli altri!
Aiutami nella mia incredulità, aiutami nella mia presunzione di sapere già tutto, aiutami nella mia mancanza di amore!
Con affetto, Fabio!