Siamo amati non per ciò che “facciamo”, ma per ciò che “siamo”: FIGLI E FIGLIE! (Luca 5:27-32)
Riflessioni di don Fabio
Luca 5:27-32: “Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!»”.
“Il cristiano deve capire una cosa: è amato e salvato per grazia, dove la salvezza è l’amore gratuito di Dio, la salvezza è Dio stesso come amore, quindi non è per ciò che tu fai, ma la salvezza è per grazia. Le opere buone le farai non per conquistare Dio – l’amore non va conquistato, sennò non è amore –, ma semplicemente perché chi si sa amato, può anche amare. Non si fa il bene per guadagnarsi Dio, sennò vuol dire che Dio è cattivo, e allora è finita, non è più Dio.” (Silvano Fausti sj)
Il cristianesimo non è una dottrina, non è una morale, tanto meno un’ideologia, una religione: è “un incontro”, diceva Benedetto XVI, una persona concreta. È Gesù che fa un invito: “SE VUOI, SEGUIMI”.
Con affetto, Fabio!