La rivoluzione della teologia queer. Un nuovo sguardo per leggersi nella Bibbia
Articolo di padre Shannon Kearns* pubblicato sul sito Queer Theology (Stati Uniti), liberamente tradotto da Silvia Lanzi
Di recente abbiamo ricevuto un email dall’oggetto “Una lettura queer da parte di una persona etero/cis” e la seguente domanda:
Mi è piaciuto ieri sera quando tu e Brian avete detto di leggere nel testo (biblico) il vostro essere “fuori dagli schemi”, ma mi chiedo cosa significhi per uno come me. Sono una persona empatica per natura, ma so che non sarò mai in grado di capire, di prima mano, l’esperienza dell’essere queer, così ho provato ad immaginarmi cosa significhi, per me, leggere le Scritture in modo “alternativo”.
Se usiamo il tipo di definizione più ampia di “queer” a cui tu alludevi (sovvertire le norme dominanti e così via), credo di iniziare di capire di che cosa stessi parlando, e ascoltare voci come la tua e quella di Brian mi ha certamente aiutato ad ampliare le mie “lenti ermeneutiche” mentre leggo le Scritture, ma mi chiedevo se tu avessi dei suggerimenti specifici su come continuare a farlo.
Grazie infinite per il tuo contributo, e per quello che stai facendo con Queeer Theology!
Credo che questa sia una domanda che si fanno in molti, così (con il permesso di chi me l’ha fatta) vorrei condividere con voi la mia risposta:
Penso che questa sia una delle cose entusiasmanti della teologia queer; sicuramente hai ragione, non hai/avrai mai un’esperienza queer di prima mano, e quindi non potrai riversarla nel testo, ma penso davvero che questa idea di una lettura queer significhi dare la possibilità di riversare se stessi nel testo e di immaginare chi siamo in relazione al racconto.
Penso a come Gesù raccontava parabole a chi lo ascoltava: uno dei loro scopi era far immedesimare nel racconto chi lo ascoltava, con un ruolo particolare. Così, per esempio, nella storia di Lazzaro e del ricco epulone, siete Lazzaro o l’epulone? E gli scribi e i dottori della legge, chi sono? A seconda di chi siamo, cambia il modo di ascoltare il racconto. Spesso di tratta di una cosa non troppo piacevole, perché vogliamo essere l’eroe della storia, ma a volte siamo lo stupido della situazione!
Ma c’è anche una seconda lettura queer, che tiene conto dell’idea di queerness di cui Patrick Cheng parla nel suo libro “Radical Love”: “Il secondo significato di ‘queer’ è l’abbraccio consapevole di tutto ciò che è trasgressivo rispetto alle norme sociali, in particolare nel contesto della sessualità e dell’identità di genere. Infatti, questo termine si comprende meglio come verbo o azione.
Trattare qualcosa in modo ‘queer’ è una metodologia che mette in discussione e disgrega lo status quo. Alla stregua del compito del giullare di corte o delle tradizioni sovversive del Carnevale, rendere ‘queer’ qualcosa significa stravolgere convenzioni e autorità, vedere le cose in una luce diversa, riprendendo voci e fonti che in precedenza erano state ignorate, messe a tacere o scartate”.
Credo che questo modo di leggere il testo (sovvertire le interpretazioni comuni, cercare voci che sono state ridotte al silenzio o marginalizzate, leggere per capovolgere l’autorità) sia qualcosa che tutti possono fare.
Penso che questo sia particolarmente importante per i bianchi che vivono negli USA. Possiamo leggere i testi cercando di resistere all’impero? Possiamo leggere i testi e capire quanto sia radicale il messaggio di Gesù? Cosa ci chiede? Come cambia il modo in cui viviamo?
Sono domande impegnative, specialmente per chi ha ogni sorta di privilegio, ma sinceramente penso che la buona notizia del Vangelo debba essere SEMPRE una buona notizia per gli emarginati e gli oppressi, e una sfida per i privilegiati (ma solo perché non capiamo che, se ci fosse giustizia per tutti, saremmo tutti migliori).
* Padre Shannon T.L. (Shay) Kearns è uno scrittore, conferenziere e teologo originario di Minneapolis, nel Minnesota. È cofondatore di Queer Theology, una raccolta di testi che si propone di scoprire e celebrare i doni che le persone LGBTQ offrono alla Chiesa e al mondo, e di spiegare che il cristianesimo è sempre stato queer. È fondatore della Uprising Theatre Company, una compagnia teatrale con sede a Minneapolis che “crede sul serio che le storie possano cambiare il mondo”. Shay è laureato in teologia all’Union Theological Seminary di New York ed è stato ordinato sacerdote nella Chiesa Veterocattolica. È un conferenziere di successo su tematiche quali la teologia queer, il mondo transgender e le intersezioni tra la fede e l’identità. Suoi articoli sono apparsi sul Geez Magazine, sul Lavender Magazine, su Believe Out Loud, sull’Huffington Post, su The Advocate e il Minneapolis Star Tribune. Lo potete trovare su Facebook, Twitter, Tumblr, Instagram e il suo sito web.
Testo originale: CAN STRAIGHT PEOPLE QUEER THEOLOGY?