Dio soffre con noi, per salvarci (Luca 13:1-9)
Riflessioni di don Fabio
Ma penso […] che noi tutti ormai sappiamo
che se Dio muore è per tre giorni. E poi risorge!
In ciò che noi crediamo Dio è risorto,
In ciò che noi vogliamo Dio è risorto,
Nel mondo che faremo Dio è risorto.
(#FrancescoGuccini)
Luca 13:1-9: “Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo”.
Una volta per tutte, anche Gesù ribadisce il fatto che i disastri, le calamità, le pandemie, le guerre, checché ne dicano #Kirill, #padrelivio e altri profeti di sventura… non sono conseguenza dei peccati commessi. Ciò che accade è frutto della stupidità dell’uomo, dell’avidità, della nostra brama di potere e di sopraffazione sull’altro!
Per questo Gesù implora, chiede, prega… “se non vi convertirete…”. Non è affatto una minaccia. Anzi! È la preghiera che Lui rivolge a noi affinché cambiamo la nostra mentalità egoistica e maniacale che abbiamo nel voler, a tutti i costi, spadroneggiare su tutto!
Quel «lo sono il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe» significa che il nostro Dio è un Dio dentro la trama della storia, dentro la vita di ciascuno di noi. È nella vita di tutte quelle vite abbandonate, violate, assassinate. È il Dio che “com-patisce” con noi e che aspetta, ancora un anno, due, tre… tutti gli anni che ci vorranno, affinché l’ultimo dei suoi figli si salvi!
Con affetto, Fabio!