L’emozione di raccontarsi come giovane gay cristiano con gli scout in parrocchia
Riflessioni inviateci da Matteo T. del gruppo “Il mandorlo”, giovani cristiani LGBT+ di Padova
Venerdì sera ho avuto la meravigliosa occasione di essere ospitato dal clan scout “Oltre” di Salzano, un paese della diocesi di Treviso, per dare una testimonianza in quanto membro della comunità LGBT. Assieme a me c’era una coppia di genitori con un figlio omosessuale e una psicologa.
L’incontro si è suddiviso in due parti: la prima consisteva in un piccolo cruciverba con varie definizioni riguardanti la tematica LGBT, la seconda nell’ascolto delle tre testimonianze raccontate dal sottoscritto, dalla psicologa e dalla coppia di genitori.
Devo dire che ero un po’ emozionato nello spiegare la mia storia davanti agli adulti e ai ragazzi del clan, perché per me era la prima volta che mi succedeva di raccontarla in un paese della mia diocesi.
Era un momento veramente importante che determinava l’inizio di un cammino nell’accoglienza (e nell’ascolto) della comunità LGBT. Ho cercato di sintetizzare la mia storia in poco tempo perché volevo che fossero gli adulti e i ragazzi a farmi le domande, volevo che fossero loro i protagonisti di quel momento conviviale.
E’ stato bellissimo vedere che molte persone, dopo che si scioglieva un può il ghiaccio, cominciassero a chiedermi tante cose senza paura, in particolare gli adulti.
Ma una cosa ancor più stupenda è stata quando mi hanno ringraziato per la testimonianza (c’è chi addirittura si è commosso), segno che mi ha fatto capire che noi membri della comunità LGBT dobbiamo farci sentire ancor di più.
Infatti spero vivamente che a questo primo incontro con i fedeli se ne aggiungano altri in diverse parrocchie della diocesi, anche perché credo che il dialogo e l’ascolto siano i migliori modi per mettersi a confronto con gli altri.