George Sand una bella vita. Una donna che ha amato fuori dal suo tempo
Articolo di Lavinia Capogna, parte seconda
George Sand (1º luglio 1804 – 8 giugno 1876), scrittrice, socialista e femminista, seguace del libero amore e bisessuale, come vedremo, non poteva perciò essere immune da una violenta critica dei reazionari. Veniva sempre attaccata, e non potendo attaccare i suoi libri di grande successo, attaccarono, utilizzando un metodo ancora oggi in uso, la sua vita privata.
In realtà George Sand aveva dei valori morali più alti della media delle persone. Venne perfino coniato un neologismo che ebbe un certo successo, “georgesandismo”, che si riferiva a lei in modo sprezzante e indicava una donna dissoluta e ribelle. Venne usato in Francia, ma anche in Inghilterra, in Italia e persino in Russia.
Gli amori di George Sand rappresentarono un gossip che si leggeva sempre sui mediocri giornali parigini. Il suo amico Balzac parlò di lei in modo molto diverso (in una lettera privata inviata alla sua futura moglie, madame Hanska) da come era descritta nei giornali parigini: “In materia di morale [George] è come un ragazzo [Balzac usa il maschile] di vent’anni fondamentalmente casto, decisamente prudente e sorprendente timido”.
Grande scandalo suscitò la relazione sentimentale tra George Sand e la famosa attrice teatrale Marie Dorval, che emerge chiaramente dal loro carteggio e che fu conosciuta anche all’epoca. Le lettere di George Sand a Marie Dorval sono poetiche e delicate. La chiamava “angelo del mattino”.
La professione di attrice teatrale era allora malvista, perché le attrici facevano una vita molto più libera di quella delle donne borghesi, viaggiavano in tournée in compagnia di attori uomini ed impresari, avevano ammiratori che inviavano loro rose e biglietti romantici. Il compagno di Marie Dorval, il poeta Alfred de Vigny, intimò minacciosamente in una lettera all’attrice di lasciare “quella dannata lesbica”, cioè George Sand.
Il termine lesbica era stato coniato proprio in Francia nel 1700 (lesbienne) e nasceva dall’isola di Lesbo nel mar Egeo, dove aveva vissuto la grande poetessa Saffo, per definire un gruppo di donne intellettuali del tempo. Non era molto usato, eccetto che in ristrette cerchie, e spesso con una connotazione negativa, perché le lesbiche sfuggivano al dominio maschile, anche se alcuni uomini ne erano morbosamente attratti.
L’amore tra George Sand e Marie Dorval fu un grande amore che divenne poi una grande amicizia; dopo la morte dell’attrice George Sand sostenne finanziariamente i figli di Marie pagando loro gli studi, e per molti anni essi furono ospiti d’estate nella sua bella casa di Nohant.
Non si sa se George Sand abbia avuto anche una relazione sentimentale con Marie d’Agoult, come veniva sospettato nel gran mondo parigino. Marie d’Agoult era una aristocratica, compagna del celebre compositore e virtuoso pianista ungherese Franz Liszt, e scriveva anche dei romanzi con lo pseudonimo maschile Daniel Stern.
George Sand era una grande amica di entrambi. Marie D’Agoult trascorse una felice estate nella casa di Nohant insieme a George Sand, e la scrittrice ebbe parole di grande ammirazione verso di lei. Nei suoi “Diari” scrisse che Marie D’Agoult era di una “bellezza accecante”: era bionda con gli occhi azzurri.
Ma poi la loro amicizia si ruppe, e si trasformò in una grande inimicizia.
Nessuno ha mai saputo il motivo. Lo voce che girò nel mondo degli artisti parigini fu che ci fosse stata fra le due donne una relazione sentimentale, e che la rottura fosse avvenuta perché Marie d’Agoult si sarebbe rifiutata di lasciare Franz Liszt, ma sono ipotesi non supportate da nessun documento storico.
I due amori maschili più celebri di George Sand furono il poeta e commediografo Alfred de Musset e il grande compositore polacco Fryderyk Chopin.
De Musset era un bel ragazzo di buona famiglia, pieno di talento, conosciuto per la sua passione per il vino e per le sue molte relazioni sentimentali. Soffriva di grandi problemi psicologici: aveva infatti allucinazioni. George Sand, come é stato evidenziato dai suoi migliori biografi, aveva un atteggiamento materno e protettivo verso i suoi compagni, di solito giovani vulnerabili e di talento.
Nel tentativo di aiutare de Musset, nel 1834 gli propose un viaggio a Venezia. Durante il viaggio, allora molto avventuroso, sia in carrozza sia in nave per raggiungere da Parigi la Serenissima, incontrarono uno scrittore allora misconosciuto, Stendhal.
Il viaggio si rivelò un disastro. Non solo de Musset ebbe un grande peggioramento, fu anche infedele, e una notte giunse anche a dirle rabbiosamente, e senza nessuna considerazione del fatto che l’avrebbe ferita, che non era mai stato innamorato di lei. Questa fu la fine della loro relazione, anche se non della loro amicizia, che tempo dopo riprese in toni più pacati.
A Venezia George Sand iniziò una importante relazione con un medico, Pietro Pagello, che aveva chiamato nel tentativo di aiutare de Musset in preda alle sue allucinazioni. Pagello era un uomo completamente diverso dal poeta, era uno scienziato pacato ed empatico, e riuscì ad ottenere qualche risultato in rapporto alla salute di de Musset con le sue cure assidue.
Perfino il bel mondo parigino si scandalizzò che George Sand, che era partita per Venezia con de Musset, fosse ritornata con il dottor Pagello. In seguito de Musset utilizzò alcuni bellissimi brani delle lettere private che George Sand gli aveva inviato, non si sa se chiedendole il permesso oppure no, nella sua commedia “On ne badine pas avec l’amour” (Non si scherza con l’amore), famosa in Francia ma quasi sconosciuta in Italia.
L’amore con Fryderyk Chopin durò ben nove anni. Nel 2020 uno studioso svizzero, Moritz Weber, ha sostenuto che Chopin fosse omosessuale sulla base di alcune frasi di sue lettere ad un caro amico, che sembrano abbastanza inequivocabili. La scoperta è stata accolta male in Polonia, dove il compositore è una gloria nazionale e dove, come è noto, c’è una forte omofobia.
L’amore tra George Sand e Chopin, che ha fatto versare fiumi d’inchiostro, sembra essere stata in realtà più un’amicizia romantica che un amore. Anche verso Chopin George Sand ebbe un atteggiamento protettivo, nel tentativo di far migliorare la tubercolosi, di cui lui soffriva e che avrebbe contribuito alla sua precoce morte a soli trentanove anni, lo condusse nell’isola di Palma de Maiorca in Spagna. Maiorca era allora un’isola selvaggia e non ancora scoperta dai turisti.
Anche questo soggiorno si rivelò però difficile a causa degli uragani e della situazione emotiva e fisica di Chopin, che nonostante ciò compose sull’isola alcuni dei suoi brani più belli. Vissero insieme anche alcuni anni a Parigi, ma la loro amicizia romantica si disintegrò nel 1848 a causa delle cattive parole di Solange, la figlia di George Sand, che si inventò delle bugie sulla sua famiglia che fecero allontanare il musicista dalla sua grande amica.
Sembra che Solange fosse un carattere maligno, molto ostile alla madre e facile ad inventare pesanti menzogne per ottenere i suoi scopi. Sposò uno scultore, Clésinger, da cui ebbe una figlia, ma in seguito divenne una famosa cortigiana. Una cortigiana era una donna che aveva relazioni con uomini benestanti basati su un interesse economico.
George Sand non approvò la scelta di Solange, tanto più che le passava una cospicua cifra mensile e le ribadì che la libertà delle donne era una cosa diversa dall’essere una cortigiana. George scrisse che Solange aveva uno smodato interesse per il lusso e l’agio economico.
George Sand ebbe anche nel corso della sua vita una relazione, in verità durata solo una tempestosa settimana, con lo scrittore Prosper Mérimée, e un’altra con il pittore Louis Delacroix.
Nel 1855 una tragedia colpì George Sand e Solange. La nipote di George e figlia di Solange, Jeanne, di soli due anni, chiamata Mimi, si ammalò gravemente e in pochi giorni morì. Fu certamente il più grande dolore di George Sand. Per molti giorni non volle vedere nessuno, e si rinchiuse nella sua stanza. Suo figlio Maurice, che invece era vicino affettivamente alla madre, temette per la sua vita, ma ella lentamente si riprese, e tempo dopo compose un libro, “Jeanne”, in cui raccontò la storia della piccola nipote.
Maurice e la moglie Lina Calamatta ebbero due figlie, Aurore, che ebbe lo stesso nome della nonna, e Gabrielle.
Spesso i libri di George trattavano la vita di alcune donne, come il già citato “Lélia”, “Lucrezia Floriani”, “Lavinia”, scritti in un bello stile poetico e suadente, oppure temi campestri come in “La piccola Fadette”, “La palude del diavolo” o “François Le Champi”, che sarebbe stato anche citato da Marcel Proust in “Alla ricerca del tempo perduto”.
Balzac si ispirò invece a lei per creare il personaggio di Camille nel suo romanzo “Beatrix” del 1839.
George Sand mori l’8 giugno del 1876, un mese prima del suo settantaduesimo compleanno (che sarebbe stato il 1 luglio) a causa di una non ben precisata malattia di stomaco, probabilmente un tumore, che le procurava lancinanti dolori. Qualche ora prima di morire chiese che il suo letto venisse spostato in modo da poter vedere la luce dell’alba: un ultimo atto di amore verso la vita.