Costruire santuari. Preghiere attorno alla Croce per riscoprire l’amore reciproco nelle comunità cristiane
Testo tratto dal libretto “Prayer and Reflections – Facilitators Guide” (Guida per imparare a facilitare l’inclusione nelle chiese delle persone LGBT+) realizzata dal progetto Creating Sanctuary* (Gran Bretagna), liberamente tradotto da Diana, parte quarta
Sessione 1 (Preghiere attorno alla Croce)
Formate una croce con delle candeline, o distribuite una candela per ogni partecipante. Per iniziare le preghiere attorno alla Croce, il facilitatore collocherà delle candeline sul pavimento a forma di Croce, accendendole per segnalare l’inizio del tempo di preghiera. In alternativa, si può invitare ogni partecipante ad accendere una candelina e collocarla sul pavimento, in modo da formare una Croce.
1. Parole dalla Croce
Gesù, vedendo sua madre e presso a lei il discepolo, disse: “Donna ecco tuo figlio” e al discepolo: “Ecco tua madre”. (Giovanni 19:26-27)
Le parole di Gesù a sua madre e al discepolo amato mostrano il profondo affetto che lo legava a loro. Ecco il patto d’amore in azione: la madre di Gesù e il discepolo amato gli erano accanto nelle ore più buie della sofferenza e del rifiuto, e al tempo stesso Gesù si rivolgeva a loro, nel dolore, per esortarli ad essere sempre presenti l’uno per l’altra.
2. Pausa di riflessione
Riflettete e meditate con calma sul patto d’amore, su cosa significa essere sempre aperti a Dio e al prossimo, utilizzando questa antica preghiera tratta dal Libro delle Ore (1514).
Dio sia nella mia testa e nella mia comprensione
(Cosa abbiamo capito, cosa ci ha permesso di comprendere)
Dio sia nei miei occhi e nel mio sguardo
(Cosa abbiamo visto? Signore, permettici di guardare di nuovo)
Dio sia nella mia bocca e nel mio linguaggio
(Cosa ho detto, sono rimasto in silenzio quando avrei dovuto parlare?)
Dio sia nel mio cuore e nei miei pensieri
(Quali pensieri, quali storie, quali sentimenti ho nel cuore che devono essere ri-visti?)
Dio sia alla fine e alla partenza
(Dio in tutta la vita… sempre nella mia vita)
3. Preghiera
Sentitevi liberi di utilizzare la seguente preghiera di Francesco d’Assisi (1181-1226) oppure un’altra preghiera per raccomandarvi reciprocamente a Dio.
Dio nostro creatore
ogni giorno è una piccola vita
ogni notte una piccola morte
aiutaci a vivere con fede, speranza e amore
solleva il nostro dovere al di sopra della fatica
Non lasciar venir meno la nostra forza, e non lasciare che la nostra vista svanisca
nella fatica e nel peso della giornata.
Rendici pazienti gli uni con gli altri
nella frenesia della vita
ricordandoci che ognuno
combatte una dura battaglia
e cammina su un sentiero solitario.
Perdonaci, Signore, se ci facciamo reciprocamente del male.
insegnaci un tono più gentile, parole più caritatevoli,
un tocco che porti guarigione.
Sostienici Signore, quando dobbiamo affrontare il dolore
dacci coraggio per il giorno e speranza per la sera
Giorno dopo giorno fa’ sì che possiamo tenerti per mano
e guardarti in volto
qualunque cosa accada,
finché il nostro lavoro sarà giunto al termine
e il giorno sarà finito.
Amen
4. Canto conclusivo
Il Canto del Servo di Richard A.M. Gillard riflette il sostegno reciproco che regna nella comunità del Patto di Dio.
Fratello, sorella, lascia che ti serva
permettimi di essere come Cristo per te.
Pregate che possa avere la grazia
di avere voi come miei servi.
Siamo pellegrini in cammino
sorelle e fratelli sul sentiero.
Siamo qui per aiutarci,
per percorrere la strada e sopportare il peso.
Porterò la luce di Cristo per te
durante la notte della tua paura.
Ti porgerò la mano
dirò la pace che desideri sentire.
Piangerò quando piangerai,
quando riderai, riderò con te.
Condividerò la tua gioia e il tuo dolore
fino a che non arriveremo a destinazione.
Quando canteremo a Dio in cielo
sentiremo un’armonia meravigliosa,
nata da tutto ciò che abbiamo conosciuto insieme
dell’amore e dell’agonia di Cristo.
* Creating Sanctuary è un progetto inglese che ha beneficiato del sostegno di molte persone ed organizzazioni che s’impegnano a far si che le nostre chiese siano sempre dei luoghi sicuri per le persone LGBT+ piene dell’amore inclusivo di Dio.
Scrivono nel sito del progetto Creating Sanctuary: “Qualunque siano le nostre convinzioni teologiche, crediamo che le nostre chiese vogliano essere luoghi più sicuri – dei santuari se credete – per tutti. È particolarmente importante che le nostre chiese siano luoghi più sicuri per la cura e il benessere di coloro che hanno subito ferite, rifiuto o emarginazione. Quando a Gesù fu chiesto quale fosse il più grande comandamento, ne diede due: “Ama il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua mente e con tutte le tue forze”. Il secondo è questo: “Ama il prossimo tuo come te stesso. Non c’è comandamento più grande di questi”. (Marco 12:30-31).
Testo originale (PDF): Prayer and Reflections – Facilitators Guide
> Guida per imparare a facilitare l’inclusione nelle chiese delle persone LGBT+