Costruire santuari. Preghiere attorno alla Croce per essere una comunità cristiana inclusiva
Testo tratto dal libretto “Prayer and Reflections – Facilitators Guide” (Guida per imparare a facilitare l’inclusione nelle chiese delle persone LGBT+) realizzata dal progetto Creating Sanctuary* (Gran Bretagna), liberamente tradotto da Diana, parte ottava
Sessione 5 (Preghiere attorno alla Croce)
Create una Croce con delle candeline disposte sul pavimento, o distribuite a ogni partecipante una candela.
Come nelle settimane precedenti, dopo il tempo dedicato a esprimere i propri pensieri e le proprie riflessioni, portate il gruppo intorno alla Croce per una breve preghiera. Il facilitatore potrà porre delle candeline sul pavimento a forma di Croce ed accenderle all’inizio di questa sessione, oppure invitare i partecipanti ad accendere la propria candela e a fare insieme il segno della croce.
1. Parole dalla Croce
Gesù disse: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. (Matteo 27:46 e Marco 15:34)
2. Pausa di riflessione
Questo grido proviene da un luogo di profonda oscurità, in cui Gesù è giunto al limite della sofferenza umana e sente il dolore della separazione umana e divina. Poiché Egli ha dimorato nell’oscurità, in un luogo di profonda solitudine, sappiamo che non saremo mai soli nella nostra sofferenza. La comunità della Chiesa è chiamata, all’ombra della Croce, ad essere un luogo sacro e sicuro, che offre la compassione e la guarigione di Cristo a vite ferite e spezzate.
3. Preghiera
Aiutaci, o Dio, a costruire spazi più sicuri
nelle nostre chiese
e nella comunità.
Apri i nostri occhi alle necessità di coloro che sono vulnerabili
• I trascurati
• I feriti
• I mal giudicati
Apri le nostre orecchie
alle storie poco ascoltate
su come vivono le persone,
e accendi in noi, tramite la storia della salvezza,
quell’amore, quella grazia e quella generosità di spirito
che Cristo ci ha mostrato.
Fa’ che il grido di Gesù dalla Croce non sia stato vano,
fa’ che nessuno si senta abbandonato o dimenticato a causa della Chiesa.
4. Canto di chiusura
Leggete insieme o ascoltate questi canti e nel frattempo riflettete con calma sulla vocazione della Chiesa a creare luoghi sacri e ad essere ospitale. Che sfida porta tutto questo per la vostra Chiesa?
Costruiamo una casa dove possa dimorare l’amore, e tutt* possano vivere protett*,
un luogo dove i santi e i bambini raccontano come i cuori imparano a perdonare,
costruito con le speranze, i sogni e le visioni, roccia della fede e scrigno di grazia;
qui l’amore di Cristo porrà termine alle divisioni.
Tutt* sono i benvenut*, tutt* sono i benvenut*, tutt* sono i benvenut* in questo luogo.
Costruiamo una casa dove i profeti parlano, e le parole sono forti e vere,
dove tutti i figli di Dio osano sognare di nuovo il regno di Dio.
Qui la Croce sarà testimone e simbolo della grazia di Dio;
qui, tutt* unit*, affermiamo la fede di Gesù.
Costruiamo una casa dove l’amore si trova nell’acqua, nel vino e nel grano:
una sala per banchetti su suolo sacro, dove si incontrano la pace e la giustizia.
Qui l’amore di Dio, tramite Gesù, viene rivelato nel tempo e nello spazio,
mentre in Cristo condividiamo la festa che ci rende tutt* liber*.
Tutt* sono i benvenut*, tutt* sono i benvenut*, tutt* sono i benvenut* in questo luogo.
* Creating Sanctuary è un progetto inglese che ha beneficiato del sostegno di molte persone ed organizzazioni che s’impegnano a far si che le nostre chiese siano sempre dei luoghi sicuri per le persone LGBT+ piene dell’amore inclusivo di Dio.
Scrivono nel sito del progetto Creating Sanctuary: “Qualunque siano le nostre convinzioni teologiche, crediamo che le nostre chiese vogliano essere luoghi più sicuri – dei santuari se credete – per tutti. È particolarmente importante che le nostre chiese siano luoghi più sicuri per la cura e il benessere di coloro che hanno subito ferite, rifiuto o emarginazione. Quando a Gesù fu chiesto quale fosse il più grande comandamento, ne diede due: “Ama il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua mente e con tutte le tue forze”. Il secondo è questo: “Ama il prossimo tuo come te stesso. Non c’è comandamento più grande di questi”. (Marco 12:30-31).
Testo originale (PDF): Prayer and Reflections – Facilitators Guide
> Guida per imparare a facilitare l’inclusione nelle chiese delle persone LGBT+