Cosa succede quando una coppia omosessuale è presente in una parrocchia cattolica?
Testimonianza inviataci da Raffaele Crispo ed Elvis Ronzoni sul weekend per coppie gay e lesbiche cristiane (Cesenatico, 2-3 Aprile 2022)
Continuando a raccontare i lavori fatti nel corso del primo raduno nazionale di coppie omosessuali credenti, siamo giunti ad analizzare e riflettere circa le tematiche affrontate dal terzo tavolo di lavoro, che ha valutato la presenza delle coppie omosessuali nei contesti parrocchiali. Ci si è chiesti se queste coppie sono visibili, e se sono ben accette da tutti i membri della parrocchia; inoltre ci si è soffermati sul carisma e la peculiarità che tali persone devono avere nelle attività parrocchiali e non.
Dalle riflessioni sono emersi diversi elementi significativi, come il fatto che la Chiesa cammina con noi nel tempo della nostra crescita e nello spirito dei nostri movimenti. È importante innanzitutto scegliere la propria comunità, mettendo in conto che ci potranno essere rifiuti.
Sicuramente non è facile essere testimoni “visibili” in parrocchia, serve coraggio, e sicuramente gli omosessuali in coppia sono molto più forti di quelli che sono soli. Uno dei carismi della coppia omosessuale è proprio quello della diversità, intesa come ricchezza ed occasione di crescita per tutta la comunità.
C’è chi ha proposto una “alfabetizzazione” delle comunità, educando e spiegando agli altri il nostro mondo e la nostra realtà. Di certo, la presenza di una coppia di gay o di lesbiche all’ombra del campanile sarà preziosa fin quando sarà visibile, perché con il nascondimento non c’è testimonianza, e non si ottiene il rispetto altrui.
L’impegno degli omosessuali in parrocchia può essere considerato come una vera e propria vocazione, se questa è svolta con chiarezza e continuità. Serve che ci sia consapevolezza del proprio ruolo, e che ci si impegni nel testimoniare l’essere, soprattutto, dei veri cristiani. Se poi la presenza omosessuale in parrocchia porterà scompiglio, questa può essere anche una nota positiva, perché servirà a fare riflettere sulla condizione spesso marginale degli omosessuali, e sulla necessità di avere una Chiesa e una società più accoglienti ed inclusive.
Con la loro costanza ed il loro coraggio, gli omosessuali in parrocchia saranno portatori di un messaggio di speranza in un Chiesa più aperta e sensibile. La prossima volta affronteremo i lavori che sono stati oggetto di riflessione di un altro gruppo di persone.