La memoria di Giovanni Falcone è una festa (Giovanni 15:26-16:4)
Riflessioni di don Fabio
“La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano, e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine.” (Giovanni Falcone)
Giovanni 15:26-16:4: “Vi mando il Paràclito […] ma viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me”.
Letteralmente Paràclito significa “il chiamato vicino”, “ad vocatus”, Colui che ci difende, Colui che sta vicino a noi e ci sostiene nelle nostre battaglie! Egli è Colui che continua a dirci di provare ad amare, sempre, perché lui è testimone del fatto che è possibile: è possibile amare fino alla fine, e così scoprire che ciò che pensavamo come la fine di tutto, è in realtà lo scopo della vita, cioè fiorire a vita nuova.
Oggi ricorre il trentesimo anniversario della strage di #Capaci, ma come giustamente ci ricordava in questi giorni #Pif, personaggio televisivo noto anche per il suo impegno contro la mafia, non dovrebbe diventare un giorno di memoria triste, ma una festa, una festa per ricordarci che è possibile una svolta. Una festa per ricordarci che c’è gente, e ce ne sarà sempre, che lotta fino in fondo, e fa della sua vita un impegno per la verità e la giustizia!
La nostra testimonianza è credibile se appare nelle nostre opere. “Prima ti delegittimano, poi ti isolano e poi ti ammazzano” (Giovanni Falcone). Ditemi se questa espressione del giudice non sa di Vangelo!
Naturalmente, nel ricordare il giudice Falcone, ricordiamo tutti coloro che sono morti con lui, e tutti quelli che, per essere impegnati onestamente contro ogni genere di #malavitaorganizzata, lottano e mettono in pericolo la vita!
con affetto, Fabio!