Nessun dovrebbe sentirsi esiliato dall’amore di Dio perché è una persona LGBT+
Articolo di Aaron Bianco* pubblicato sul sito LGBTQ cattolico Outreach (Stati Uniti) il 20 maggio 2022, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro, parte seconda
La prima persona di cui vorrei parlarvi è John DelMistro, un uomo di 76 anni che vive nella California del Sud, cresciuto tra la scuola cattolica e la Messa frequentata con la sua famiglia. A diciotto anni John confidò al suo parroco la sua omosessualità, e costui gli disse “Devi pentirti e schiacciare quella parte di te, altrimenti andrai all’inferno”. Quella fu l’ultima volta che entrò in una chiesa cattolica fino a quando la diocesi di San Diego organizzò una Messa per accogliere la comunità LGBT.
Per cinquantotto anni John ha pensato che non sarebbe stato accolto nella comunità in cui è stato battezzato. Papa Francesco in Amoris laetitia scrive [n. 297]: “Si tratta di integrare tutti, si deve aiutare ciascuno a trovare il proprio modo di partecipare alla comunità ecclesiale, perché si senta oggetto di una misericordia ‘immeritata, incondizionata e gratuita’. Nessuno può essere condannato per sempre, perché questa non è la logica del Vangelo! Non mi riferisco solo ai divorziati che vivono una nuova unione, ma a tutti, in qualunque situazione si trovino”.
John credeva di essere condannato per sempre, e solo grazie agli sforzi di monsignor Robert McElroy e della diocesi di San Diego per avvicinarsi alla comunità LGBT, John ha potuto tornare a casa. Dopo la Messa mi raccontò la sua storia, in piedi e in lacrime. Mi disse che, anche se per tutti quegli anni non si era sentito accettato, ha sempre creduto che il suo cuore fosse cattolico.
Nessun membro del Corpo [di Cristo] dovrebbe sentirsi esiliato dalla comunità dell’amore di Dio a causa del modo in cui esprime amore. Se osserviamo John, vediamo un uomo che sta assieme al suo compagno da trentacinque anni, che assieme a lui possiede una casa e un negozio, e che assieme a lui ha cresciuto sua nipote dopo che sua sorella è stata uccisa. Con molto dolore, John e il suo compagno hanno deciso di mandare la nipote in scuole cattoliche, pur non sentendosi accettati. Oggi la nipote ha preso i voti, ed è una religiosa dell’ordine delle Suore della Misericordia. Potremmo noi, come Chiesa, non trovare un modo per benedire questa famiglia? Molti di noi sperano che Amoris laetitia lo renda possibile.
* Aaron Bianco insegna teologia all’Università di San Diego ed è l’ex coordinatore dei ministeri LGBT della diocesi di San Diego. Questo intervento, che trovate integralmente qui, è stato pronunciato da Aaron ad una conferenza sulla lettera apostolica Amoris laetitia (La gioia dell’amore) organizzata a Roma dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita e dalla Pontificia Università Gregoriana.
Testo originale: I was hounded from my church job because I’m gay. This month, I spoke at a Vatican conference on love.