Coraggio, sono Io, non temete! (Marco 6:50)
Riflessioni di don Fabio
Atti 23:11: “La notte seguente gli venne accanto il Signore e gli disse: «Coraggio! Come hai testimoniato a Gerusalemme le cose che mi riguardano, così è necessario che tu dia testimonianza anche a Roma»”.
Coraggio… È la parola che tutti vorremmo sentirci dire. È quella incitazione che ti mette, letteralmente, in movimento il cuore. Infondere coraggio significa dare un po’ di forza a chi deve affrontare una prova, una situazione difficile, una malattia, ecc.
Proprio in questi giorni @VitoMancuso, commentando la nomina del nuovo presidente della CEI, il cardinale ZUPPI, e mettendolo in comparazione con i suoi predecessori, diceva così: “…da un lato abbiamo avuto la tradizione, dall’altro (con Zuppi) l’innovazione; da un lato la sicurezza, dall’altro (con Zuppi) la volontà di infondere coraggio (il che è un’altra cosa dal dare sicurezza, perché chi dà sicurezza toglie la libertà, mentre chi infonde coraggio toglie la paura mantenendo la libertà)”.
Un po’ mi spaventano quelle parrocchie dove tutto funziona perfettamente e tutti si sentono “rassicurati”, perché c’è il parroco che fa funzionare bene tutto, che dà sicurezza, e non vi è spazio per la profezia, la creatività, la libertà!
Chi ha seguito Gesù non ha avuto alcuna sicurezza, se non quella di poter patire le sue stesse vicissitudini. Ma lo Spirito Santo dona il “coraggio”, la vita, la libertà, la creatività per affrontare tutto ciò!
Con affetto, Fabio!