Eleanor Roosevelt e Lorena Hickok, l’amore di due donne alla Casa Bianca
Dialogo di Katya Parente con la scrittrice Amy Bloom
Qualche tempo fa ho letto un bel libro – si intitolava “Due donne alla Casa Bianca”. Non conoscevo l’autrice, Amy Bloom. Ma complici le “assonanze poetiche” (Joyce, di cui tra l’altro quest’anno ricorre il centenario della pubblicazione dell'”Ulisse”, e Harold Bloom, uno dei critici letterari più importanti da un secolo a questa parte), lo sfondo storico ed una “golosa” storia lesbica, mi ci sono fiondata. Ho trovato una scrittura affascinante ed agile, che ha saputo entrare nella psicologia dei suoi personaggi rendendo la storia eccezionalmente vicina alla sensibilità moderna.
Le ho chiesto un’intervista, e contro ogni previsione, visto che è una delle più importanti scrittrici statunitensi, me l’ha concessa.
Perché ha scelto di raccontare una storia d’amore lesbica dall’ombra della Casa Bianca?
Le ricerche per “Beate noi”, il mio libro precedente, ha solleticato il mio interesse per i Roosevelt, che hanno dominato la storia americana dal 1930 al 1945. Se si guarda agli anni ’30 e ’40 non si può ignorarli. Il lavoro di ricerca mi ha portato per caso alla biblioteca Roosevelt, e ai diciotto scatoloni di corrispondenza tra Eleanor Roosevelt e Lorena Hickok, 3.000 lettere in tutto, incluse alcune che erano inequivocabilmente e meravigliosamente romantiche. Perché non farci un romanzo? Sono una scrittrice e non una storica. È come quando la gente diceva al famoso rapinatore di banche Willie Sutton, “Perché fai colpi in banca?’” e lui rispondeva, “Perché è lì che ci sono i soldi”.
Tutti, più o meno, sanno chi è Eleonor Roosevelt. Ci può accennare qualcosa su Lorena Hickok?
Quando si innamorarono, la Hickok era la più importante giornalista d’America, che si occupava di tutto, dalle caccia all’uomo al football. Spesso gli storici dipingono Lorena come la “povera piccola lesbica a rimorchio che segue la scia del piroscafo Roosevelt”. Io penso però che nessuno di noi, durante la propria vita, sia un piccolo rimorchiatore. Siamo proprio al centro della storia, e di fatto Lorena era una donna pazzesca – amata, intelligentissima, parecchio divertente, che cercava di aprirsi la sua strada in un mondo inospitale.
Com’è nata, e quanto è durata la loro relazione?
Hick, come la chiamavano in molti, intervistò Eleanor per l’Associated Press nel 1928; negli anni successivi la loro relazione si approfondì, al punto da non potersi più occupare obiettivamente dei Roosevelt. Fece un passo indietro, trasformandosi, in effetti, da reporter a più grande sostenitrice e addetta stampa di Eleanor. Nel 1933, quando iniziò la presidenza Roosevelt, la Hick ottenne un lavoro dando notizie approfondite sul New Deal rooseveltiano — e una camera da letto alla Casa Bianca, adiacente a quella della first lady – una camera che occupò per molti anni. La passione della loro storia d’amore svanì dopo circa otto anni, ma la loro amicizia continuò fino alla morte di Eleanor. La loro reciproca devozione non venne mai meno.
Come si è documentata sul loro rapporto?
Tutte le informazioni che mi servivano le ho trovate negli archivi Roosevelt.
Il loro essere una coppia era qualcosa di top secret, o era una sorta di segreto di Pulcinella – almeno in ambiente presidenziale?
Alla Casa Bianca tutti lo sapevano. E ovviamente, anche FDR sapeva che stava proprio nella sua residenza, in una camera da letto di fianco a quella della moglie. Penso a me: se mio marito si tenesse un’amante in casa – e anche se la casa fosse bella grande – sono piuttosto sicura che lo noterei. Presumo fosse lo stesso per FDR.
Ci sono altri esponenti della gerarchia statale, penso a J. Edgar Hoover, che sono stati, o sono, oggetto di speculazioni “arcobaleno”?
Ci sono sempre state persone gay nel governo, spesso non dichiarate, spesso sì, e a volte smascherate e rovinate – Frances Perkins, una donna che ebbe molto successo e che sarebbe diventata Segretario del Lavoro. Il terribile Roy Cohn (“sicario” del senatore Joe McCarthy).
Una storia narrata in maniera magistrale, quella di Eleanor e Lorena, che l’autrice ha saputo rendere in maniera incredibilmente efficace. Oltre ad essere due figure pubbliche, le due donne erano anche esseri umani: la scrittura di Amy Bloom le ha incredibilmente riportate in vita. Da leggere religiosamente, senza distrazioni.