Non usurpiamo il posto di Dio (Matteo 7:1-5)
Riflessioni di don Fabio
“… e quando la volpe non arrivò all’uva, se ne andò, dicendo che era acerba.” (Esopo)
Matteo 7:1-5: “Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi, e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi”.
È chiaro che né Gesù, né gli apostoli hanno cercato di abolire i tribunali. C’è sempre bisogno di qualcuno che, qui sulla terra, giudichi il “male”; ma che sia la sua “professione”… non un hobby, un passatempo della vita quotidiana.
Se mi soffermo a spiare il più piccolo errore del mio prossimo, non è forse per dispensarmi dall’affrontare i miei problemi? La severità del mio giudizio forse non fa altro che nascondere la mia stessa insicurezza, e la mia paura d’essere giudicato.
Quanti “omofobi”, per esempio, non accettando la propria omosessualità, con i loro giudizi distruggono la vita di tante persone…!
Facciamo proprio come la volpe nella favola di Esopo: quando, per i nostri limiti e le nostre incapacità, non riusciamo a raggiungere un obiettivo, un posto di lavoro, un amore, iniziamo a denigrare gli altri, o diamo la colpa alle circostanze.
Teniamo bene in mente che chi giudica il suo prossimo si eleva a maestro, e usurpa, di fatto, il posto di Dio.
Con affetto, Fabio!