Questa è la cattolicità: non escludere nessuno (Matteo 13:47-53)
Riflessioni di don Fabio
Matteo 13:47-53: “Il Regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo”.
Tra ieri e oggi il Vangelo proposto dalla liturgia ci ha presentato le cosiddette parabole del Regno. Gesù ce la mette tutta per far comprendere ai suoi amici e a noi come agisce il Padre; volendo andare al succo, con l’espressione “Regno dei cieli” o “Regno di Dio”, Gesù vuole indicare il modo di agire del Padre.
“È un po’ come accade nella parabola della zizzania: se uno facesse distinzione e non accettasse uno come fratello, allora non sarebbe figlio lui, manca di misericordia. Quindi è importantissima questa cattolicità, non può escludere nessuno. Una setta di giusti non è più cristianesimo, è l’alienazione di Dio come Padre di tutti, di Dio come amore.” (Silvano Fausti SJ)
Viene spontaneo, allora, chiedersi chi siano i buoni…
I buoni sono coloro che si sanno peccatori come tutti, e non giudicano nessuno, e accolgono tutti.
I buoni sono quelli che sono “perfetti”, cioè “misericordiosi” come il Padre, che fa piovere sui peccatori e sui giusti, che ha misericordia verso tutti. Che non mette alla gogna chi fa qualcosa di diverso dai propri schemi mentali…
I giusti sono coloro che hanno misericordia verso tutti. La rete accoglie tutti, la comunità accoglie tutti; se io non accolgo tutti, io mi butto fuori, mi auto-escludo dalla comunità.
Con affetto, Fabio!