Prendiamo esempio da Natanaele (Giovanni 1:45-51)
Riflessioni di don Fabio
Non c’è al mondo nulla di più difficile della franchezza, e nulla di più facile dell’adulazione. (Fëdor Dostoevskij)
Giovanni 1:45-51: “Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità»”.
Oggi si ricorda san Bartolomeo/Natanaele, uno degli Apostoli di cui sappiamo molto poco, almeno dai racconti canonici. Ciò che emerge però dall’incontro con Gesù mette in luce una particolarità di questo personaggio: non ha problemi a dire ciò che pensa, e soprattutto sa mettersi in discussione e cambiare idea.
Mi piace ciò che Paolo Curtaz scrisse qualche anno fa a proposito di Natanaele, sottolineando lo sforzo di Gesù di partire “sempre” dal positivo che comunque c’è in noi: “Appena viene a sapere che il Messia è Gesù di Nazareth, obietta. Nazareth è l’unico paese di Israele che gode di un singolare privilegio: non viene mai citato dalla Scrittura; cosa mai può venire di buon da un paese così? Gesù lo raggiunge e nota la sua onestà: è uno senza peli sulla lingua, una persona zelante. Potrebbe notare che è un pettegolo, invece sottolinea il positivo. E lo conquista. Solo quando vediamo il positivo possiamo fare dei discepoli!”.
Chissà, se magari imparassimo anche noi a trovare il positivo nelle persone che incontriamo, e a partire da quello, costruire relazioni sane!
Con affetto, Fabio!