Se siamo luce, non possiamo nasconderci (Luca 8:16-18)
Riflessioni di don Fabio
“Siamo nella stessa lacrima,
come un sole e una stella.
Luce che cade dagli occhi,
sui tramonti della mia terra.
Su nuovi giorni.”
(Elisa, Luce)
Luca 8:16-18: “Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce”.
E Gesù continua a raccontare e a spiegare, con esempi comprensibili a tutti, com’è forte l’amore che il Padre ha per noi. Dopo aver detto che la Parola, cioè Lui, è il seme che vuole germogliare nel nostro cuore, oggi si paragona alla luce. E la luce non può che illuminare. Per quanto tenteremo di occultarla, per sua natura continuerà a brillare.
Il cristianesimo, il cristiano, ciascuno di noi è luce, e attraverso questa luce, questa luminosità della nostra vita, attraverso la nostra testimonianza, le nostre scelte, anche politiche, saremo luce per altri. Ma se in noi non c’è questa luce, non potremo illuminare nessuno. Neanche noi stessi!
Il nostro problema è essere e rimanere accesi. Se siamo accesi comunichiamo, illuminiamo, viviamo. Se siamo spenti… siamo spenti!
Con affetto, Fabio!