Papà, amaci per ciò che siamo! (Luca 11:1-4)
Riflessioni di don Fabio
Luca 11:1-4: “Quando pregate, dite: Padre…”.
Nel vasto mondo della religiosità ci sono delle preghiere bellissime, trascendentali, divine, che per chi ci riesce sembrano quasi farti lievitare, sollevarti da terra. La preghiera che ci insegna Gesù è un movimento contrario: dire “Abbà”, Papà, significa far scendere il Padre sulla terra. Che è tutta un’altra cosa!
Non siamo noi a raggiungere le alte vette, ma è Dio stesso, l’Onnipotente, l’Onnisciente, l’Onni…, tutto quello che volete, che scende sulla terra e diventa uno di noi. È Dio che entra nella creazione, e tutta la creazione entra in Dio. In Gesù Figlio, tutti e tutte, ripeto tutti e tutte, nessuno escluso (neanche il peggiore dei criminali), siamo fratelli.
Non è dicendo, recitando, ruminando la parola “Padre” che si diventa mistici… Con questa parola, Padre, con tutta la sua tenerezza, con tutta la forza d’amore diventiamo figli. E questo basta!
Con affetto, Fabio!