“Ho visto le sue meraviglie”. Al ritiro dei cristiani LGBT+ di Ragusa mi sono sentito finalmente a casa
Testimonianza di Mattia, un giovane cristiano LGBT+ che a partecipato al Ritiro per cristiani LGBT+, i loro genitori e gli operatori pastorali (Ragusa, 30 settembre/2 ottobre 2022)
«Non si accende una lampada per metterla sotto un secchio, ma piuttosto per metterla in alto, perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa“.
Da questa frase del Vangelo di Matteo ho preso spunto per questa mia riflessione-testimonianza sui tre giorni del ritiro dei Cristiani LGBT+ vissuti a Ragusa.
Quando si vive qualcosa di grande, di bello, di entusiasmante e soprattutto di arricchente non si può di certo non metterla in risalto e non si può fare a meno di condividerla con gli altri e questo è avvenuto per me in questi giorni che considero speciali.
Inizio col dire che questa è la stata la mia terza esperienza di ritiro di Cristiani LGBT+ ma quest’ultima non vi nascondo che mi ha dato più emozione proprio per il fatto che ero qui nella mia terra, e il vedere nascere una realtà del genere qui nella mia Sicilia mi ha commosso parecchio.
In cui questo momento della mia vita, dopo aver fatto molta strada, sentivo davvero il bisogno di questo momento per rientrare nuovamente un po’ dentro di me e fare luce su molte cose. Ho incontrato delle persone splendide in cui mi sono potuto rivedere e che mi hanno arricchito con le loro storie e testimonianze.
Ho nuovamente avuto la possibilità di sperimentare quanto sia importante camminare insieme, come ci ricorda Papa Francesco, e quanto sia importante all’interno della chiesa e della società in generale l’inclusività e l’accoglienza.
Sono davvero felice di aver partecipato e di aver dato il mio contributo anche suonando la chitarra e animando i vari momenti vissuti insieme.
Al termine dei tre giorni di ritiro, prima di salutarci, abbiamo concluso con uno splendido canto che mi ha continuato ad accompagnare e a risuonare in mente nei giorni seguenti in cui sono poi ritornato a casa.
Il canto è “Le tue meraviglie” di Balduzzi, sono le parole che Simeone esclama quando prende tra le braccia Gesù Bambino e contempla la sua luce, il suo amore, la sua piccolezza e grandezza.
Anche io, come penso tutti quelli che eravamo lì al ritiro, voglio fare mio il Cantico di Simeone per ringraziare il mio Signore perché “ho visto le sue meraviglie” non solo nella mia vita, ma nella vita di tanti fratelli che mi ha fatto incontrare e che nella sua bontà ha messo nel mio cammino.