Il limite e i passeri (Luca 12:1-7)
Riflessioni di don Fabio
Il Signore risana i cuori affranti e fascia le loro ferite; egli conta il numero delle stelle e chiama ciascuna per nome. (Salmo 147)
Luca 12:1-7: “Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!”.
Alcuni esperti dicono che la radice dell’ipocrisia è la paura: la paura di non sentirsi amati, di sentirsi nessuno, di avere la sensazione che la nostra vita non abbia alcun significato, e di conseguenza essere portati a costruirsi un’immagine differente, una “second life”, un mondo parallelo dove io possa essere altro!
Forse questi esperti hanno ragione! La paura a volte ci rende schiavi. “Probabilmente, l’errore fondamentale di ogni uomo è di non accettare il suo limite, come luogo di solidarietà con gli altri. Il limite assoluto è la mia solidarietà con Dio che mi è Padre, mio principio e mio fine e tutti gli altri limiti sono il luogo dove ho bisogno dell’altro” (Silvano Fausti SJ).
Come dice il Vangelo, ciascuno/a di noi, con tutti i suoi limiti, errori, difetti, fragilità, piccolezze, ipocrisie (che più o meno abbiamo tutti/e), valiamo molto più dei passeri e di ogni singolo capello del nostro capo. Siamo conosciuti personalmente e amati per ciò che siamo!
Nella Bibbia si contano 365 “Non temere”: uno per ogni singolo giorno dell’anno. Uno per ogni singolo giorno della nostra vita! “Non abbiate paura, valete molto più dei passeri!”
Con affetto, Fabio!