La rigidità e la necessità della liberazione (Luca 13:10-17)
Riflessioni di don Fabio
Il Signore libera i prigionieri, il Signore ridona la vista ai ciechi, il Signore rialza chi è caduto. (Salmo 145:7-8)
Luca 13:10-17: “Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, prese la parola e disse alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato»”.
Il capo della sinagoga è immagine di tutte quelle persone religiosissime, piissime, devotissime, cattolicissime più del Papa, che non riescono a gioire per il bene degli altri, e si vedono sempre o con una faccia da funerale (così li definisce anche papa Francesco), o con un sorriso a 98 denti e con il capo chino, che sembrano le immaginette sbiadite dei santini che si usavano una volta… Mai una gioia… direbbe qualcuno!
E Gesù smaschera questi atteggiamenti di eccessiva rigidità o di eccessivo spiritualismo. Molto bello quello che Gesù dice rispondendo al capo della sinagoga: “Questa donna non doveva essere liberata?”. Cioè, Gesù sta dicendo che è un dovere/bisogno/necessità di Dio liberare i suoi figli. Non può farne a meno, e di certo non può sottostare a normative o dottrine umane.
Il Signore libera i propri figli!
Con affetto, Fabio!