Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi (Salmo 26)
Riflessioni di don Fabio
Isaia 25:6-8: “In quel giorno, il Signore degli eserciti preparerà per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati. Egli strapperà su questo monte il velo che copriva la faccia di tutti i popoli e la coltre che copriva tutte le genti. Eliminerà la morte per sempre; il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto”.
In questo giorno di preghiera per i nostri cari defunti, la liturgia della Parola è ricchissima, e anche molto consolante. Se da una parte la morte ci provoca sofferenza, rabbia, tristezza, vuoto (sentimenti, questi, che comunque fanno parte della nostra umanità, ed è naturale che ci siano), dall’altra, la fede, almeno per chi ce l’ha, ci consola.
Dice Gesù nel vangelo di Giovanni: “Nulla di ciò che il Padre mio mi ha dato, andrà perduto”. Mi è sempre piaciuta la descrizione che il profeta Isaia fa dell’incontro definitivo con il Signore: Lui stesso asciuga le nostre lacrime, ci consola e ci invita ad un banchetto, ad una festa che non avrà più fine.
Con affetto e tanta speranza, Fabio!