Siamo figli della Grazia di Dio: esseri unici ed irripetibili, nati per vivere la nostra vita (Luca 1:57-66)
Riflessioni di don Fabio
Luca 1:57-66: “Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni»”.
Che bella cosa quella di “rinnovare il nome”, mettere il nome del nonno o del papà al priməgenitə.
Se ci si fermasse solo al nome, non ci sarebbe nulla di male; il problema è che poi ci si aspetta che la creatura soddisfi le aspettative legate a quel nome, e che debba ripetere le stesse cose fatte dal nonno o dal papà…
Con la nascita del Battista inizia già la prima cesura con questa antica tradizione. Non solo non avrà il nome del padre, Zaccarìa, ma non sarà neanche un sacerdote, come Zaccarìa. Giovanni significa “Grazia di Dio”, e la Grazia di Dio, se accolta, proprio come ha fatto il Battista, ci rende capaci di rompere con quelle tradizioni che ormai hanno fatto il loro tempo, e che ci rendono sordi e muti alla novità del Vangelo.
Abbiamo solo questa vita da vivere, e se la sprechiamo realizzando le aspettative che altri hanno su di noi, fossero anche i nostri genitori, non viviamo la nostra, di vita!
Con affetto, Fabio!