Lex talionis. Una legge superata dal perdono!
Riflessioni di don Fabio
«Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio” e “dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra…” Mt 5,38-42
Dopo l’uccisione di Caino vigeva la “legge” di Lamech, che diceva: Caino doveva essere vendicato sette volte; cioè, per vendetta, venivano uccisi sette della famiglia dell’omicida.
Secondo la logica di Lamech chi subiva una scalfittura poteva uccidere sette membri della famiglia opposta e la vita di uno vendicata “settanta volte sette”.
Ricorda qualcosa? quante volte dovrò perdonare il mio fratello?
Gesù cita la legge del taglione, che Dio prende in “prestito” dal codice di Hammurabi (XVIII secolo a.c.) e la suggerisce a Mosè (XIII secolo a.c.), perché, rispetto alla legge di Lamech, era già un grande progresso: “uno per uno” e non più “sette per uno”.
Certo, non erano ai nostri livelli dove, se hai i soldini e commetti gravi reati, vieni assolto – per un cavillo -, addirittura, perché “il fatto non sussiste”!!! Ma è un’altra storia, mi consenta.
Gesù supera anche la proporzionalità della pena introdda dalla legge del taglione, perché era chiaro: se ad una violenza si risponde con un’altra violenza, anche se pari, non se né esce più! E basta darsi un’occhiata in giro per rendersene conto.
La vendetta, il rancore, il rimuginare sempre le stesse cose, non fanno altro che covare odio verso il prossimo: cosa che già nel libro del Levitico (prima lettura di oggi) era vietata.