Siamo posseduti da ciò che possediamo?
Riflessioni di don Fabio
“Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma” Lc 16,19-31
Il nocciolo della parabola proposta nel vangelo di oggi è l‘indifferenza. L’essere accecati dai beni che possediamo ci rende posseduti dai beni stessi!
È sotto gli occhi di tutti ciò che sta accadendo! È inutile, poi, fare come il ricco che chiede di mandare un segno affinché ci si ravveda.
Il segno, anzi, i segni ce li abbiamo già da tempo in mezzo a noi: poveri, rifugiati, profughi, emarginati, sono il segno più eloquente che Dio possa inviarci!
È Lui stesso che bussa alle porte dei nostri mari.
Buongiorno