Siamo figli di un Dio messo in croce dai sacerdoti del tempio
Riflessioni bibliche di don Fabio
«Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono». Gv 8,21-30
IO SONO è il nome col quale Dio si è rivelato come liberatore dell’Esodo e poi nell’esilio come il salvatore dall’esilio.
E dove conosciamo questo Dio potente? questo Dio liberatore? questo Dio che farà grandiosi prodigi?
Sulla croce… Che delusione!
Ma che ci piaccia o no, la croce ci fa conoscere chi è Dio. Nessuna religione ha un Dio morto su un patibolo.
“Non un Dio padrone, esigente che vuole sacrifici dall’uomo, ma un Dio che si sacrifica, un Dio che serve.
Non un Dio che vuole la vita, ma un Dio che dà la vita; un Dio come noi che è solidale con tutta la nostra debolezza; un Dio che piuttosto che giudicare, si fa giustiziare.
Un Dio che non condanna; un Dio che sembra debole e stolto” (Silvano Fausti sj)
Gesù è stato messo in croce dalle persone religiose perché parlava di Dio come un padre che ama, che perdona, che mette al centro l’uomo, che non giudica, non condanna: un Dio che è misericordia e solo misericordia.