Quando la fede è una gabbia. Un anziano gay credente si racconta
Testimonianza inviataci da Luigi*
Carissimi non so in quale mani arriverà questa mia storia.
Sono sgomento, sia perchè tra alcuni mesi compirò 78 anni e sia perchè passo da anni da una fede cattolica integralista, ad una grande indifferenza verso di essa quando arriva il momento in cui NON CE LA FACCIO PIU’ e vorrei solo accarezzare il viso di un altro uomo, ma non posso per i tanti motivi che potete immaginare.
Le mie “preferenze sessuali” son rivolte esclusivamente, salvo qualche eccezione, agli uomini. Questa è la condanna fattami dai ministri di un Dio non dell’amore. Ma per quale ragione misteriosa, e che non capisco, questo sentimento non potrò mai viverlo?
Questa è la mia vera condanna, oltre all’aver pensato e ripensato tante volte alla mia fede dopo essere stato, da adolescente, seminarista e successivamente novizio presso un ordine monastico.
Dai sedici anni, mi sono reso conto della mia omosessualità, che si era già manifestata intorno ai 14 anni, ma in modo silenzioso ed episodico. Dopo alterne vicende, sono andato via dal monastero, era l’unica cosa che potessi fare prima di emettere i voti. I monaci, eccetto il mio confessore, erano ignari della mia condizione, ma sapevano dei miei tremendi scrupoli morali.
Con i monaci ho sempre mantenuto un ottimo rapporto, tanto che mi trovarono un lavoro dignitoso che mi ha permesso di arrivare alla pensione. Tuttavia, durante i miei anni di lavoro e anche da pensionato, sono stato incapace di vivere relazioni affettive e sono stato perciò vittima di riviste pornografiche di tutti i tipi, poi sono passato alle chat e ai film porno, tutte cose che mi hanno provocato solo vuoto dentro e misera soddisfazione.
I pochi “amici” con cui ero in confidenza, anche sensuale, dopo i primi incontri sparivano o mi illudevano in modo crudele. Ci sono stati anche quelli che hanno sfruttato la mia generosità, ma non me ne pento. Tuttavia, tutto finiva con loro sempre prima di nascere. Forse non sono stato un esperto di Kamasutra, ma certamente l’omosessualità di una persona non si misura da questo, ancor di più se si è cristiani e anche cattolici.
Sono stato consigliato da sacerdoti illuminati, ma anche da alcuni che erano ottusi e incapaci di comprendere.
Alla fine mi sono dichiarato coram populo, tranne che con i miei genitori che non hanno mai saputo nulla, a 47 anni, età in cui molti ritengono che si sia troppo vecchi per entrare nel mondo omosessuale, ma questo non era certo quello che cercavo.
Oggi cerco di stare tranquillo, solo come sono, solo come sono sempre stato mentre cerco di prendere le mie decisioni, sbagliate o corrette che siano.
Dopo la morte dolorosa per un male incurabile del mio unico fratello, sono precipitato in un turbine di malanni. Per fortuna, sono ancora vivo e ora sto leggermente meglio.
Forse la mia esperienza potrebbe non interessare a tutti, ma ormai ora sono un libro aperto. Aver tenuto nascosta per anni la mia omosessualità mi ha insegnato ad essere più aperto e sincero con gli altri.
Desidererei avere una persona vicina da accarezzare e coccolare, con cui pregare e credere in un Dio Misericordioso e non in un Dio-Zeus armato di terribili saette. Mi fermo qui, anche perché non posso neppure pensare di cambiare vita o partecipare ad incontri o ritiri con altri cristiani omosessuali, non ce la farei.
Così mi trovo solo e abbandonato, anche dai sacerdoti della mia parrocchia. Prego poco il Signore, ma lo prego, come prego la Madonna Madre di Dio e Madre nostra. Non riesco ancora a vedere un Dio d’amore. Questo è molto grave, lo so da me, ma non ci riesco proprio, credetemi.
Oggi, a parte qualche sana lettura a sfondo religioso, la mia preferenza va ai libri di narrativa a tematica omosessuale che mi raccontano i sentimenti che provano due corpi che si conoscono e si amano. Non credo di fare del male leggendoli, ma sono sempre nel dubbio di essere un “peccatore” per questo.
Ma che colpa abbiamo noi omosessuali se nasciamo così o diventiamo tali? Questa è stata la mia personale esperienza.
Oggi desidererei finalmente avere una persona da coccolare! È un pensiero infantile? Può anche essere, forse è un pensiero troppo carnale? Forse, ma siamo fatti, oltre che di spirito, anche di carne e ossa e non possiamo ignorare la nostra sessualità. Dio ci ha creati con un’anima e un corpo, con tutti gli istinti ben presenti.
Ma alla mia età forse sono rimasti solo gli istinti e i desideri e mi struggo al pensiero di non poter fare nulla di fisico, di non poter accarezzare e coccolare. Non aggiungo altro. Credi che questo sia da condannare? Io non lo so, ma credo di no.
Tuttavia, questa è solo l’opinione di un vecchio sofferente, sia nello spirito che nel corpo. Non aggiungo altro, ho già scritto troppo… Grazie per avermi ascoltato.
* Ringraziano di cuore a Luigi (il suo nome è stato cambiato su sia richiesta) per averci donato questa toccante testimonianza. Abbiamo cambiato o cancellato nella sua testimonianza, sempre su sua richiesta, ogni riferimento a persone a lui vicine.