L’eredità oscura di Papa Benedetto XVI
Articolo del 20 febbario 2013 di Matthew Fox pubblicato su Huffington Post, liberamente tradotto da Vanessa Dylan
Il Papa ha scelto di dimettersi, il primo papa in sette secoli di storia a farlo. Come cristiano, io testimonio la sua eredità e quella del suo predecessore con sentimenti profondamente contrastanti: indignazione per i crimini commessi contro il popolo di Dio e il sollievo che le maschere che coprono la corruzione del papato sono state finalmente rimosse.
Vedo che i 42 anni di regno degli ultimi due papi hanno così distrutto la Chiesa come la conoscevamo una volta che ora lo Spirito Santo può far nascere una comunità molto più in sintonia con il Vangelo rivoluzionario di Gesù di quanto le attuali e morenti strutture potrebbero mai essere. Riconosciamo più che mai l’avviso dello storico Lord Acton dopo che il Concilio Vaticano I definì l’infallibilità papale: ”Il potere corrompe e il potere assoluto assolutamente corrompe.”
Abbiamo testiminiato di come il Cardinal Martini sul suo letto di morte lanciò uno schiacciante appello all’azione ad una Chiesa di “200 anni arretrata rispetto ai tempi.” Siamo stati testimoni della rappresaglia degli ultimi due papi contro teologi e operatori pastorali che hanno osato dissentire per il bene di giustizia sociale, giustizia ecologica, giustizia di genere e discriminazione di genere: 105 e più sono stati e continuano ad essere perseguitati, messi a tacere ed espulsi.
Così, come uno di questi dissidenti, parlando adesso al di fuori della portata punitiva del Vaticano, io offro una breve lista di alcuni dei problemi per i quali la storia riterrà Ratzinger colpevole, sia come cardinale che come papa (indico i numeri delle pagine del mio studio sulla sua vita e il suo papato nel mio libro ”La Guerra del Papa: come la crociata di Ratzinger ha messo in pericolo la Chiesa e come questa può essere salvata”, per vedere le prove in supporto).
1. Il suo silenzio per anni sul noto prete pedofilo Padre Maciel, che era così intimo di Papa Giovanni Paolo II da essere spesso invitato sull’aereo papale – e che abusò sessualmente di decine di seminaristi – aveva due mogli al suo fianco e abusò sessualmente dei suoi stessi figli. Padre Maciel non fu pienamente indagato fino al 2005 sebbene un vescovo di New York avesse denunciato le sue azioni all’ufficio di Ratzinger nel 1995 (125-130).
2. I suoi attacchi quando era a capo della Congregazione per la Dottrina della Fede (ex “Ufficio della Santa Inquisizione”) a teologi e responsabili pastorali di tutto il mondo che hanno avuto il coraggio di fare il loro lavoro, quello di pensare (sono elencati alle pagg. 238-241 ma la lista continua a crescere).
3. Il suo (e del suo predecessore) riportare indietro l’Inquisizione e il banalizzare la Chiesa, riducendo la teologia a: 1) un catechismo e 2) accordo con i dictat del Papa e della sua curia. La storia non ricorda Torquemada come un teologo; non ricorderà neppure Ratzinger come tale.
4. I suoi attacchi implacabili alle comunità di base e alla Teologia della Liberazione nonostante questo movimento, come il movimento per i diritti civili degli Stati Uniti, fosse quello più simile a Cristo per democrazia, giustizia e libertà da secoli (41-62).
5. La sua (e del precedente Papa) promozione di sette neo-fasciste come “nuovi ordini religiosi”, inclusa l’Opus Dei, che è adesso invischiata in luoghi di grande potere tra cui la sede finanziaria dell’UE, la Corte Suprema degli Stati Uniti, la CIA (specialmente sotto George Bush senior), l’FBI e i principali media statunitensi (106-124).
6. Il sostegno suo e del precedente papa ai gruppi di estrema destra, dalla Legione di Cristo di Maciel a Comunione e Liberazione all’Opus Dei (130-144). Membri dell’Opus Dei sono stati posti come vescovi e cardinali in America Latina e ora in Nord America: Los Angeles, la più grande diocesi del Nord America, è gestita da un vescovo dell’Opus Dei. Allo stesso modo la diocesi di Kansas City, il cui parroco è stato condannato per aver coperto un prete rapace che rifiuta di dimettersi.
7. La sua distruzione dell’integrità del processo di canonizzazione, eliminando il ruolo dell’”avvocato del diavolo” nel sottolineare i lati oscuri del candidato. Tolto quest’ostacolo di mezzo, Ratzinger spinse per la canonizzazione del fondatore dell’Opus Dei, Padre Escrivà – un noto fascista che ha elogiato Hitler – più velocemente di qualsiasi santo nella storia (106-125).
8. L’aver coperto lo scandalo del clero pedofilo e l’aver messo l’immagine della Chiesa Cattolica al di sopra dei diritti dei bambini negli Stati Uniti, in Irlanda e ovunque. Il recente film della HBO, “Mea Maxima Culpa”, racconta i fatti di alcuni di questi orrori e di come l’opposizione si fermò con Ratzinger (134-174).
9. La sua mancanza di rispetto in pubblico per le altre fedi e il disconoscimento dell’ecumenismo religioso. Ratzinger come Papa è riuscito ad insultare l’Islam, l’Ebraismo, tutte le chiese protestanti (dicendo che non sono chiese) e la disciplina mente-corpo-spirito dello Yoga. Come cardinale lasciò presagire la sua attitudine anti-ecumenica, chiamando inspiegabilmente il monaco buddista riverito a livello mondiale, Thich Nhat Hahn, l’ “Anti-Cristo” (260).
10. La sua riaffermazione assoluta di una “moralità” del sessismo (mai preti donne; le sorelle cattoliche in America sono adesso soggette alle inquisizioni come lo sono stati i teologi; i preti che sostengono le donne vengono destituiti – ma i preti pedofili no!)
11. Le sue diatribe anti-cristiane contro le persone omosessuali, sostenute non in uno ma in due documenti: il suo ignorare la ricerca scientifica sull’omosessualità ha creato un altra fase-Galileo nella storia della Chiesa.
12. Le sue posizioni irresponsabili sul preservativo persino in un’epoca di AIDS e contro il controllo delle nascite in un momento di popolazione umana eccessiva su un pianeta affollato. Le sue posizioni sulla sessualità sono tutte basate sull’etica antiquata di Sant’Agostino e su nulla che Gesù abbia mai insegnato.
13. La sua ingerenza nelle elezioni presidenziali del 2004, in cui Ratzinger ha istruito i vescovi americani che qualsiasi “politico cattolico” (vedi Kerry) che non avessero denunciato i gay e l’aborto non avrebbero dovuto ricevere la comunione. Ne risultò che in ben tre stati si ebbero degli insoliti voti ai Repubblicani da parte dei cattolici – se solo uno di loro avesse avuto un voto cattolico più normale, Kerry – e non Bush – sarebbe diventato presidente.
Con un’esperienza di questa portata Padre Ratzinger fa bene a ritirarsi. Sfortunatamente, poiché lui e il suo predecessore hanno istituito soltanto degli “yes men” come cardinali non bisogna aspettarsi un miglioramento nel prossimo Papa.
Invece, dovremmo riconoscere che la storia ha superato il papato. Ora è il tempo per lo Spirito Santo di premere il pulsante di riavvio sul Cristianesimo – versioni sia cattoliche che protestanti – in modo da mettere a nudo l’essenza dell’insegnamento di Gesù e la tradizione del Cristo Cosmico.
Il cristianesimo può essere ricostruito senza basiliche sulle nostre spalle, ma con semplici zaini. Viaggia leggero. Cammina umilmente. Fai giustizia. E la pace seguirà.
Testo originale: The Dark Legacy of Pope Benedict XVI