Tra tonache e inamidati merletti. A Chartres il pellegrinaggio degli integralisti cattolici
Riflessioni di Massimo Battaglio
Da qualche giorno, la mia bacheca youtube è inondata di notizie sul pellegrinaggio di Pentecoste da Parigi a Chartres. Pare che l’adunata generale dei tradizionalisti, che prevede tutti i giorni la celebrazione di messe “vetus ordo”, quest’anno abbia “fatto il botto”. 16.000 partecipanti. Le organizzazioni che lo sostengono annunciano con particolare giubilo che l’età media era di 20 anni.
Ora: ho visto alcuni video, e in particolare quello della processione d’ingesso alla cattedrale, con circa trecento preti in cotta e stola, di età manifestamente doppia rispetto alla media. Ciò significa che erano presenti almeno un migliaio di bambini sotto i dieci anni, come in effetti si nota in altri video. Come si fa a intruppare questi giovanissimi nel numero degli amanti della “messa di sempre“, solo gli organizzatori lo sanno.
Lo stesso si potrebbe dire di una buona parte degli scout, nessuno dei quali appartenenti all’SGF (corrispettivo dell’italiana AGESCI) ma piuttosto alle tante organizzazioni minori di stampo conservatore. Per loro, il pellegrinaggio era semplicemente una bella impresa di gruppo. Non penso che facessero differenza tra messe in latino o in qualunque altra lingua o tra preti vestiti in borghese o coi pizzi.
Ciò che mi impressiona invece è che lo sforzo titanico degli organizzatori di tutta Europa – tra cui spicca anche l’italiana Alleanza Cattolica – siano riusciti a portare a Chartres un numero di partecipanti tutto sommato risibile, salvo poi vantarsene come di un grande successo. Va ricordato infatti che, in Francia, la popolazione al di sotto dei 24 anni supera i 27 milioni. I partecipanti alle recenti manifestazioni parigine di maggio contro le revisioni delle pensioni sono stati più di mezzo milione; 2.300.000 a livello nazionale.
Di più: il pride di Parigi richiama normalmente 800.000 persone, tante quante quello di Roma. D’altra parte, qualunque pride di una grande città raduna un numero di persone almeno dieci volte superiore a quelle del pellegrinaggio tradizionalista. E il pride è una manifestazione di minoranza, mentre la percentuale di cattolici francesi è del 64% (dei quali però solo il 4.5% è praticante, e ciò spiega molte cose).
Da notare inoltre che le quote di partecipazione erano più che popolari: 5 € sotto i 18 anni, 10 € sotto i 24, compresi i pasti ed escluso solo il viaggio. C’è poco da esultare (per fortuna).
Sulla qualità della manifestazione, non discuto. Segnalo solo un frammeno di un video: il corteo raggiunge la cattedrale di Chartres; i preti e vari figuranti si dispongono in processione. Sfilano giovinotti in divise paramilitari, quindi i sacerdoti, prima quelli semplici, poi quelli con berretta, poi l’alto clero. All’arrivo del vescovo, un tipo si inginocchia. Vistolo, s’inginocchiano anche tutti gli altri. Sedicimila cattolici inginocchiati davanti a un prete. E’ previsto dall’antico Ordo Missae?