Il pride delle persone LGBT+, la chiesa e l’accoglienza reale della diversità
Lettera di padre Pino Piva sj pubblicata sul quotidiano Avvenire dell’11 luglio 2023, pag.14
Caro direttore, un ringraziamento a monsignor Bruno Forte per il suo intervento su “Avvenire” per i Pride. Sottolineando la visione cristiana dell’uomo, Forte insiste soprattutto sulla accoglienza della differenza. Prima di tutto sessuale, come paradigma di ogni differenza, che apre all’accoglienza di ogni altra diversità nelle persone «provenienti da altre etnie, lingue e culture, nella loro nativa ricchezza sociale e politica, diventando così anche più aperti all’accoglienza degli immigrati e dei richiedenti asilo».
Mi incuriosisce, e mi domando come mai in occasione del Pride monsignor Forte insista proprio sul rispetto della differenza sessuale, citando il bellissimo passo della Laudato si’ che termina con le parole: «Pertanto, non è sano un atteggiamento che pretenda di cancellare la differenza sessuale perché non sa più confrontarsi con essa».
Mi incuriosisce perché sono parole rivolte alle persone dei Pride, che della “differenza sessuale” fanno un motivo di orgoglio. Da sempre etichettati come “diversi”, e per questo fatti oggetto di insulti, discriminazione e violenza, hanno trasformato questo “insulto” in motivo di “orgoglio”.
Per questo è molto importante che il Papa ci ricordi che l’identità sessuale, nelle sue diversità, è invece motivo di dignità e valore, e giustamente va affermata.
Un tempo – forse anche oggi – la diversità delle donne rispetto agli uomini è stata oggetto di abuso e discriminazione; come la diversità di chi non si riconosce solo nella differenza “canonica” della binarietà sessuale è stata oggetto di violenza.
La diversità, insomma, di chi approfondisce e assume radicalmente la diversità personale, di genere, orientamento sessuale e non solo. La diversità come dono, e come opportunità; che trova il suo radicale paradigma nella Trinità. E questo monsignor Forte lo sa bene. Grazie ancora di cuore.