In cammino all’incontro SAE 2023 per “promuovere spazi ecclesiali inclusivi”
Testimonianza di Maria e Paolo de La tenda di Gionata e di Kairós genitori di Firenze
“Promuovere spazi ecclesiali inclusivi muovendo dalla uguaglianza battesimale per costruire comunità ecclesiali ospitali per le differenze, attente alle sfide che provengono dal nostro tempo” questo è stato l’intento del 59° incontro del Segretariato delle Attività Ecumeniche (SAE) svoltosi ad Assisi dal 22 al 29 Luglio 2023.
Sono stati sei giorni molto intensi, con contributi che condensavano in poche decine di minuti anni di studi e di riflessioni di esperti ed esperte nei diversi rami delle Teologie.
Le giornate erano scandite da momenti di preghiera, nei diversi modi propri delle varie confessioni cristiane, ma sempre centrati sulla Parola e sulla invocazione del dono dello Spirito; le diverse liturgie ci hanno aiutati a vivere la “Chiesa del futuro”, plurale, in dialogo, inclusiva di tutte le possibili differenze.
Il tema principale era centrato sulla “prima” e più evidente differenza: quella di genere; si sono esaminate le domande che emergono dalla società, dalla cultura e dalla scienza, i tentativi di risposta da parte delle teologie, soprattutto di quella “femminista”. Si sono esaminati i risvolti antropologici, etici e le più attente analisi esegetiche delle scritture, soprattutto del Libro della Genesi, aiutati dai fratelli biblisti e dalle sorelle bibliste.
Parlare di un cambiamento d’epoca, di una “rivoluzione” in atto, di una “liberazione” dagli schemi patriarcali e androcentrici, ha fatto spontaneamente emergere le esigenze di “emersione” e di inclusione di tutte le differenze; gran parte dei contenuti ha illuminato le possibilità di una risposta alle questioni poste alle Chiese dalle persone LGBT+ e dalle loro famiglie.
I contenuti che abbiamo raccolti, nel loro insieme, costituiscono un prezioso contributo a proseguire i processi di dialogo e di integrazione nella consapevolezza che rendere a ciascuno e a ciascuna la dignità di figlio/figlia di Dio è un atto di verità che rende le Chiese più libere, più aperte, più credibili e più vicine al messaggio evangelico che sono chiamate ad annunciare.
Volendo condensare in poche parole tutte le esperienze di Fede e di vita fatte in questi giorni, si può partire dalle parole di Gesù che dice: “Io sono la via, la verità e la vita”. Dove la verità sta al centro, a braccetto con la via e la vita. Non sta all’inizio come certezza già raggiunta che uno deve proclamare ed eventualmente difendere; ma sta alla fine della via, come orizzonte di un cammino sempre faticoso di ricerca, non solitaria, ma comune, che dal futuro ci chiama con urgenza.
Un cammino nel quale ciascuno porta la piccola luce che viene dalle proprie esperienze di vita e di fede vissute, ma sa fare un passo indietro per poter accogliere tante piccole luci che altre e altri, nei loro più diversi cammini di vita, hanno faticosamente raggiunto.
Questo passo indietro per accogliere come dono prezioso la luce dell’altra/o permette di mettere insieme tutte le nostre piccole scintille così da gustare un anticipo di quella grande festa di luce e di gioia che tutte e tutti ci attrae dal futuro, dando slancio al cammino di ciascuna e di ciascuno.
Questa è stata l’esperienza indicibilmente preziosa di questi giorni, nei quali abbiamo guardato con franchezza le diversità che ci appartengono, senza lasciarsi scoraggiare, facendo tesoro ciascuno della luce dell’altra e dell’altro, sperimentando la gioia di una armonia sinfonica nata dal nostro comune sguardo verso l’unica Sorgente che è il Cristo, partendo ciascuna e ciascuno dalla propria ricca esperienza di vita e di fede.
È stato per noi particolarmente importante e bello che sia stato dato ampio spazio per i temi a noi cari, per l’ascolto delle persone LGBT+, soprattutto negli otto laboratori nei quali ci siamo suddivisi. In essi abbiamo dato ascolto agli interrogativi che le persone LGBT+ e le loro famiglie pongono alle diverse Chiese, le quali rispondono in differenti maniere.
Abbiamo percepito il desiderio delle Chiese di prendere in seria considerazione tali domande, nel tentativo di costruire una realtà di vera comunione in Cristo, nella quale i diversi percorsi di vita di ciascuna e di ciascuno possano essere accolti come ricchezza. Per la Chiesa Cattolica, in particolare, l’esperienza sinodale in corso ha creato e continua a creare spazi di ascolto e di dialogo.
“Ci sono tanti modi di seguire il Signore e noi dobbiamo saperli ascoltare e accogliere”. Questa è stata la frase di Mons. Renna (Arcivescovo di Catania) – intervenuto nella sessione finale – che ci sembra colga lo spirito del cammino fatto in questi sei giorni.
>Programma dell’incontro SAE “Chiese inclusive per donne nuove e uomini nuovi” (Assisi, 23-29 luglio 2023)