Perché i cristiani dovrebbero sostenere gli LGBT? Semplicemente perché sono persone
Riflessioni di Patric Peters* pubblicate sul sito “Where Peter Is” (Stati Uniti) il 30 giugno 2023, tradotto con Chat GPT , revisione di Innocenzo Pontillo, seconda parte
La sigla LGBTQ (lesbiche, gay, bisex, trans e queer) parla di persone e non semplicemente di un tema morale o politico.
Siamo così abituati a mettere in relazione le persone LGBTQ con le cosiddette questioni “calde” del giorno – spesso nel regno dell’ideologia politica e dell’attivismo – che dimentichiamo i volti presenti dietro a quell’acronimo. Ma per mettere le cose al posto giusto ricordiamoci che gli LGBTQ sono (sorpresa!) delle persone.
Che siamo gay, lesbiche, trans o etero, tutti noi siamo fatti a immagine e somiglianza di Dio. Ogni persona ha una dignità intrinseca, indipendentemente dalle proprie esperienze, lotte e debolezze.
Dio chiama ogni persona in relazione con lui. Ogni essere umano è letteralmente progettato per l’intima comunione con il suo Creatore, ed essere omosessuale, bisessuale o transgender non cambia questa verità. Il compito della Chiesa è quello di far progredire – non ostacolare – il rapporto di ogni persona con Dio, nella sua opera di evangelizzazione e nella sua cura pastorale.
Non è un segreto che la Chiesa cattolica aderisca a una visione cristiana tradizionale del matrimonio e della famiglia. Ma bisogna ricordare come papa Francesco ribadisca la necessità di affermare la dignità di coloro che sono omosessuali:
“Vorremmo prima di tutto riaffermare che ogni persona, indipendentemente dall’orientamento sessuale, deve essere rispettata nella sua dignità e trattata con considerazione” (Amoris Laetitia 250).
Affermare la dignità della persona LGBTQ implica un apprezzamento e un impegno verso la realtà concreta delle persone. La chiamata ad accompagnare la persona – alla luce delle sue esperienze, per quanto complesse e disordinate possano essere – è più importante di una semplice enunciazione di principi astratti.
“Le realtà sono più grandi delle idee“, direbbe Papa Francesco.
Quando consideriamo l’approccio del Santo Padre, ha senso che le nostre affermazioni a sostegno delle persone LGBTQ comincino con la chiamata fondamentale a incontrarle e a trattarle come persone.
Piuttosto che avere una risposta pronta proveniente dal “regno delle idee”, siamo chiamati ad accompagnare concretamente la persona nelle situazioni specifiche della sua vita – anche se (e soprattutto se) sfidano i nostri modi abituali di pensare (Evangelli gaudium 232).
*Patric Peters è uno scrittore e aspirante teologo di 27 anni. Si è laureato alla Western Kentucky University (Stati Uniti) con una laurea in studi religiosi e in graphic design. Attualmente sta seguendo un Master in Teologia presso l’Università Francescana di Steubenville. È un membro attivo della sua parrocchia a Bowling Green, dove è catechista e membro del gruppo giovani adulti della sua chiesa. Scrive sul suo blog di fede cristiana su www.smellysheep.wordpress.com.
Testo originale: Why all Christians should support LGBTQ persons