Catechismo e omosessualità. Questa può essere la tua storia!
Una “Riflessione sul Catechismo della Chiesa Cattolica e l’omosessualità” del Coordinamento Sud dei gruppi: Zaccheo Puglia, Cristiani LGBT+ Calabria, Cristiani LGBT+ Sicilia, prima parte
A te che leggi, questa può essere la tua storia, la storia della tua vicina di casa, di un tuo parente, di una tua amica o del tuo compagno che per comodità chiameremo Andrea.
Andrea è una persona cresciuta in ambiente cattolico, caratterizzata da una profonda fede e col desiderio di continuare il suo percorso nella Chiesa. Ma Andrea è anche una persona LGBTQ+. Per questa ragione per la prima parte della sua vita ha deciso di vivere questa sua caratteristica nascondendola al mondo; o per meglio dire di non viverla affatto.
Andrea è una persona che si è negata la possibilità di provare amore, sentimenti, emozioni… perché aveva paura di quello che la sua comunità avrebbe potuto pensare.
Ha impresso nella sua mente il momento in cui, cercando le risposte ai suoi dubbi, ha deciso di ricorrere al Catechismo e al Magistero, scoprendo con suo rammarico, di appartenere ad un gruppo di persone le cui relazioni sono etichettate come disordinate ed è quindi preferibile la solitudine e l’astensione qualora si decidesse di voler restare nella Chiesa.
Come si può mai chiedere ad una persona come Andrea di scegliere tra ciò che si è e Ciò in cui si crede? Di fronte a questa domanda paura, terrore, sofferenza, inadeguatezza sono le prime sensazioni che invadono il cuore del protagonista di questa storia.
Andrea sapeva di non poter rinunciare all’amore per essere felice. Ma sapeva anche di non voler rinunciare alla propria fede perché ugualmente non avrebbe potuto raggiungere la sua felicità.
Questa storia, di una persona come tante, è il punto di partenza che ha spinto i gruppi Zaccheo Puglia, Cristiani LGBT+ Calabria, Cristiani LGBT+ Sicilia, a riflettere sulla possibilità di tornare a ragionare sui termini che accompagnano la riflessione cattolica su questi temi, ben consapevoli che la teologia e la morale hanno compiuto passi in avanti.
Ci rendiamo conto che le nostre competenze non ci permettono altro se non un’analisi di quei termini che, come nel caso di Andrea, comportano solo emozioni e sentimenti negativi e desiderio di scappare dalla Chiesa.
Per questo motivo, non proponiamo un’alternativa ma uno spunto di riflessione che possa spingere a un dialogo significativo e inclusivo tra la Chiesa, la scienza, la medicina, l’antropologia, la psicologia e infine il senso comune di tutti coloro che fanno parte della Chiesa (come risulta dall’Instrumentum Laboris del “Sinodo per una Chiesa sinodale” in corso).
Riportiamo quindi i tre numeri del Catechismo (2357, 2358, 2359) in cui solo le persone omosessuali possono trovare una guida (per quanto impercorribile) per continuare ad essere parte della Chiesa. Tante indicazioni non contemplano la possibilità di una riflessione che tenga conto non soltanto dell’orientamento sessuale ma anche dell’identità di genere.
Partendo quindi da quanto suggerito dal Card. McElroy che suggeriva una revisione dei suddetti articoli, proponiamo di seguito la sintesi delle nostre riflessioni su quelle parole che, come pietre, possono ferire chiunque faccia parte della Chiesa Cattolica.
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SOMMARIO
Catechismo della Chiesa Cattolica n.2357: le Tendenze;
Catechismo della Chiesa Cattolica n.2358: le Relazioni;
Catechismo della Chiesa Cattolica n.2359: le Pratiche;
In conclusione. Bibliografia e Sitografia
IL TESTO COMPLETO> Una riflessione sul Catechismo della Chiesa Cattolica e l’omosessualità (File PDF)