La prudenza (rivoluzionaria) di papa Francesco sulle coppie gay
Riportiamo un’interessante riflessione di Aurelio Mancuso, ex presidente di Arcigay, sulle ultime mosse di papa Francesco in merito alla questione omosessuale. Il contenuto viene da un post pubblicato su facebook:
“Delle benedizioni di coppie omosessuali, si ha notizia sicuramente già nel medioevo, con formule differenti nelle diverse chiese locali.
In alcuni casi si vivevano come veri e propri matrimoni. Il tutto mentre l’omosessualità era (è?) considerata peccato mortale, opera del diavolo, progetto che attenta alla stessa esistenza della Chiesa.
Questi concetti, sono stati ribaditi più volte dai recenti predecessori di Francesco.
Solo chi è imbevuto di pregiudizi e di profonda ignoranza rispetto alla storia della cattolicità, non vede che papa Bergoglio ha impresso, rispetto all’omosessualità e il cattolicesimo, un rivoluzionario (nel senso Cristiano)travolgimento della prassi difesa dalla Tradizione, lambendo persino la Dottrina.
Rispondendo su 5 punti posti da un manipolo di cardinali reazionari, il Papa, ha sostanzialmente detto: non è bene che si codifichi una norma sul tema, decisa per esempio da intere conferenze episcopali (vedi Germania). Ma le benedizioni non sono vietate. L’importante che non siano confuse con il sacramento del matrimonio.
Nonostante che rimanga scritto nella dolorosa pietra del pregiudizio del Catechismo l’oggettivo disordine della pratica omosessuale, Francesco, con una manovra degna della migliore tradizione gesuitica, aggira (e quindi nella sostanza assesta un micidiale colpo), il giudizio del catechismo e punta diritto all’accoglienza prudente.
Su questo e altre questioni, Francesco risponde ai gerarchi cattolici a lui avversi, con puntigliosità, ritorcendo contro gli stessi estensori del “dubia” i rilievi. Anche sul sacerdozio delle donne, ribadisce il divieto pronunciato dal papa polacco. Ma a differenza sua, il pontefice argentino, ritiene legittimo discuterne, non trattandosi di materia dogmatica.
Per tornare alla benedizione delle coppie omosessuali, certamente Bergoglio deve tener conto dell’opposizione di larga parte delle gerarchie africane, asiatiche, americane. Allo stesso tempo non può ignorare che le benedizioni avvengono ormai da decenni, in chiese importanti come quella tedesca e del nord Europa. Avvengono in parti consistenti delle grandi metropoli statunitensi.
Avrebbe potuto barcamenarsi, soprattutto alla vigilia del Sinodo, che affronterà proprio queste discussioni. Invece entra nel merito e, coerente con le sue affermazioni (chi sono io per giudicare un gay?), spinge prudentemente alla discussione aperta dentro la Chiesa, nel solco della strada tracciata dal Concilio Vaticano II. Che sia benedetto.
PS. Questo post non è rivolto, ne è interessato a polemizzare, con i/le non credenti, che hanno legittime opinioni sulla Chiesa cattolica ma che, appunto non essendo parte del popolo di Dio, non hanno argomenti teologici da proporre, ma posizioni civili, che seppur interessanti, non sono da prendere in considerazione“./