Quarta stazione: le persone LGBT incontrano i genitori
Riflessioni del reverendo David Eck* tratte dal blog “Jesuslovesgays” (Stati Uniti) del 14 marzo 2013, liberamente tradotte da Adriano
Il padre e la madre di Gesù restavano meravigliati delle cose che si dicevano di lui. E Simeone li benedisse, dicendo a Maria, madre di lui: «Ecco, egli è posto a caduta e a rialzamento di molti in Israele, come segno di contraddizione (e a te stessa una spada trafiggerà l’anima), affinché i pensieri di molti cuori siano svelati». (Lc. 2, 33-35)
Immaginate l’agonia della madre di Gesù vedendo suo figlio camminare sulla sua strada verso la sua morte.
Supponete l’inevitabile dolore di essere genitore e consanguineo, la sofferenza condivisa che esiste sempre tra una madre o un padre, e il figlio.
Pensate alle migliaia di noi nella comunità LGBT che hanno avuto più lotte con i genitori e viceversa. Troppi genitori hanno dovuto dire addio ad un figlio che è morto di AIDS. Troppi giovani gay e lesbiche sono stati respinti e ripudiati dai loro genitori.
Quando ci soffermiamo in questa quarta stazione, dobbiamo domandarci “Come possiamo essere strumenti di guarigione e di riconciliazione nelle nostre famiglie? Dove abbiamo sbagliato e dove possiamo ora rimediare, come genitori e come figli?”.
Credo che valga la pena di lottare contro l’angoscia, di sforzarsi di costruire ponti con le nostre famiglie, in particolare con i nostri genitori. Se li amiamo costantemente e coerentemente, saremo in grado di aiutarli a crescere e approfondire la loro comprensione per i loro figli omosessuali.
* Il reverendo David Eck, di Asheville nel North Carolina (USA) è un pastore della Chiesa Evangelica Luterana d’America (ELCA). Oggi può raccontarsi, senza nascondersi, nel suo blog http://jesuslovesgays.blogspot.it
Titolo originale: “Station Four: Jesus Sees His Mother”