Omosessuali cattolici. Quale posto nella Chiesa?
Articolo di Stéphanie Le Bars tratto dal blog di Le Monde (Francia), del 9 ottobre 2012, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
La Chiesa cattolica è senza dubbio una delle istituzioni che più si sono mobilitate nel dibattito attuale sul matrimonio e l’adozione che il governo intende aprire alle coppie omosessuali.
Tra le dichiarazioni tuonanti del cardinale Philippe Barbarin, che suggerisce che la messa in discussione del matrimonio tradizionale (ndr in Francia) porterà con sé a breve l’eliminazione di altri interdetti, come la poligamia o l’incesto, gli appelli di alcuni suoi colleghi a un referendum sulla questione e gli avvertimenti più civili della conferenza dei vescovi sui cambiamenti antropologici indotti da questa misura, la Chiesa sembra essersi messa alla testa dell’opposizione al progetto governativo.
Non è questo il soggetto dell’opera (Homosexuels catholiques. Sortir de l’impasse, Ed. l’Atelier, 2012) di Claude Besson, ex monaco cistercense, tuttora impegnato nella Chiesa cattolica. Ma la mossa che propone interrogandosi sul posto riservato dall’istituzione ai fedeli omosessuali acquista, nel dibattito in corso, una particolare risonanza.
Denunciando i “pregiudizi”, “l’atteggiamento negativo ed emarginante” di numerosi cattolici nei riguardi degli omosessuali, l’autore, con una requisitoria severa – con la prefazione della domenicana professoressa di teologia morale Véronique Margron – interpella sacerdoti e fedeli sul modo di accogliere i credenti omosessuali, ma anche le loro famiglie, nelle parrocchie e nei discorsi della Chiesa. “È un invito a discutere del loro posto all’interno dell’istituzione” spiega Besson.
È dopo il dibattito sui Pacs nel 1999 e la scoperta dell’”omofobia latente” di certi ambienti cattolici che Besson crea nel 2000 a Nantes l’associazione “Réflexion et partage”, che accoglie e sostiene gli omosessuali che desiderano rimanere nella Chiesa cattolica.
“Atti disordinati, abomini”
Perché, ed ecco un punto di interesse del libro di Besson, le testimonianze dei fedeli omosessuali, uomini e donne, illustrano la sofferenza di persone lacerate tra il loro orientamento sessuale, la loro fede e la dottrina dell’istituzione sull’argomento. Claude Besson ricorda che la Chiesa ha sempre riprovato gli atti omosessuali, “abomini”, “rifiutati da Dio” secondo la Bibbia, “atti intrinsecamente disordinati” secondo la congregazione per la dottrina della fede.
E se dagli anni ’70 è stata stabilita una distinzione tra “gli atti” e “le persone”, che devono essere accolte con “rispetto, compassione e delicatezza” secondo il catechismo della Chiesa cattolica, l’autore sottolinea il carattere poco credibile di tale “compromesso”.
La castità raccomandata dalla Chiesa non può essere l’unica risposta: “Non è né realista né onesta”. “Questi discorsi spingono delle persone di buona volontà ad abbandonare la Chiesa cattolica o a rifiutare la fede cristiana”.
L’autore parla anche della sofferenza dei sacerdoti e dei seminaristi omosessuali, accentuata dall’”istruzione” del 2005 che ha chiuso il sacerdozio alle “persone che presentano tendenze omosessuali”, quando comunque “possono, come i sacerdoti eterosessuali, vivere il sacerdozio nell’astinenza”.
“Parrocchia-rifugio”
Sottolineando che “non tutti rivendicano il diritto al matrimonio o all’adozione” chiede dunque alla Chiesa di “abolire i ghetti, dare alle persone omosessuali un posto nella Chiesa e aiutare quelle coppie a crescere nel loro amore”. Questo lavoro di apertura è cominciato, ammette. “Certi vescovi sono piuttosto accoglienti ma sembrano avere problemi a farlo sapere”.
Ci sono dei coming out felici nelle parrocchie. Dei vescovi come quello di Versailles si interrogano: “quale risposta dare alla domanda di battesimo fatta da un papà che arriva con il suo compagno?”
A Parigi la chiesa di Saint-Merri, in cui degli omosessuali fanno parte dell’équipe pastorale, “serve da parrocchia-rifugio”. Nella diocesi di Nizza è stato nominato un sacerdote per accompagnare i fedeli omosessuali. “Iniziative pastorali che sono ancora troppo rare” si rammarica tuttavia l’autore.
Se in quest’opera Besson non tocca l’argomento del matrimonio aperto agli omosessuali, durante una recente conversazione ci ha detto che “gli omosessuali cattolici erano molto divisi sulla questione”. “Alcuni sono a favore, altri contro, ma tutti si augurano un riconoscimento sociale del loro amore, con gli stessi diritti delle coppie sposate”.
Homosexuels catholiques. Sortir de l’impasse. Editions de l’Atelier, 144 pagine
Testo originale: « L’Eglise doit (aussi) débattre de la place des homosexuels en son sein »