Nella chiesa camminando con le coppie omosessuali, s’apre cammino
Riflessioni di Don Maurizio Mattarelli pubblicata su LetteraEND, bimestrale dell’associazione Équipes Notre-Dame, n.225 dell’ottobre/novembre 2023, pp.50-51
Fin dal suo nascere, 25 anni fa, sono consigliere spirituale dell’Équipe (Notre Dame) Bologna 2: un’esperienza di vita e di fede preziosa, un cammino che quasi coincide con il percorso di vita delle coppie, che accompagno e che mi accompagnano.
Nel 2005 il Vescovo mi chiese di iniziare un percorso per coniugi separati, divorziati e risposati, perché la vita di coppia non è solo gioia, dolore, fatiche e speranze; a volte è anche fallimento, crollo, disperazione, solitudine e povertà spirituale ed economica, ma esiste anche la possibilità di rialzarsi e di vedere oltre la notte.
L’orizzonte si è poi allargato: da una decina di anni ospito in parrocchia il gruppo In cammino, composto da persone omosessuali che fanno un percorso di crescita umana e spirituale. All’interno del gruppo osservai che c’erano alcune coppie di vita e pensai: non sarebbe bello un percorso speciale per loro?
Ne parlai con Laura Ricci, psicologa e supervisore, docente di psicologia alla Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna e presidente dell’associazione DOCEAT, con la quale già avevo collaborato nel gruppo dei coniugi separati, condiviso un corso psicopedagogico in seminario e che conosceva il gruppo In cammino.
Facemmo così la proposta alle coppie presenti e la cosa partì: dal 2019 è nato il gruppo CoppiaEincolla. Attualmente ne fanno parte nove coppie, cinque delle quali in questo tempo si sono unite civilmente. In autunno accoglieremo altre tre coppie, di cui una etero, che ha chiesto di fare il cammino con loro.
Il sogno comune è quello di avere un gruppo semplicemente “di coppie”, che fanno chiesa insieme. Che dire? Siamo partiti dalla realtà! Come ricorda Papa Francesco, la realtà è superiore all’idea e la realtà è che ci sono coppie omoaffettive che si amano e che si vogliono amare nell’amore del Signore e nella fede del Vangelo, all’interno della comunità cristiana. E che, come tutte le coppie, chiedono di confrontarsi, di verificare e di maturare il loro rapporto.
Io e Laura ci siamo messi e ci mettiamo accanto a loro per condividere i doni di ciascuno e crescere nell’unità, nella fedeltà, e anche nella fecondità, perché c’è fecondità anche nelle coppie omoaffettive.
Si condividono anche le sofferenze dovute alle ostilità, alle incomprensioni… a volte al vero disprezzo, che ancora oggi si abbattono sulla condizione omosessuale. La solidarietà fraterna e il livello di intimità raggiunto, ci permettono di vivere con serenità e speranza le situazioni avverse.
Come coppia che conduce, io e Laura siamo stupiti sempre della “freschezza caparbia” che caratterizza la vita di queste coppie e la loro “ostinazione” nel perseverare nella fede, nonostante le notevoli difficoltà ad essere accolti nella comunità cristiana (oltre che nella società), ricevendo a volte veri e propri rifiuti.
Come prete e pastore mi risuonano nella mente le parole di Gesù: “Ho altre pecore che non sono di questo ovile; anche queste io devo condurre”. Il Signore allarga gli orizzonti, sempre! La fede è per tutti e l’amore del Padre come la pioggia scende su tutti.
Come chiesa siamo chiamati da Dio a riconoscere i segni della presenza dello Spirito nella vita del mondo e a valorizzarli e farli crescere. I pastori sono “episcopi”, cioè sorveglianti, attenti che tutti si accolgano come fratelli e sorelle; che tutti abbiano riconosciuta la dignità di figli di Dio; che ognuno riconosca i doni ricevuti e li possa mettere a servizio degli altri, perché la Chiesa sia segno e strumento di unità di tutto il genere umano.
Un cammino, il nostro, che stiamo facendo con umiltà, verso la pienezza della verità e dell’amore.
> Cammini per coppie cristiane LGBT+