Quaresima queer. Non mi hai dato neanche un bacio
Riflessioni di Luigi Testa
Ci sono certe sere, dolcissimo Gesù, in cui non riesco a pregare. Allora l’unica cosa che so fare è mettermi in silenzio a baciarti. «Non mi hai dato neanche un bacio…», rimproverasti il povero Simone il fariseo, una sera a casa sua.
Non potrai dire questo di me: in tutti questi anni non ho desiderato altro che coprirti di baci. Proprio come faccio con il corpo di chi sono innamorato: sono le stesse labbra; sono gli stessi baci; è lo stesso amore.
Fa’ che questa Quaresima sia povera di parole, ma piena di baci. Lascia che io posi le labbra – lento, con dolcezza, in silenzio, chiudendo gli occhi – su tutto il tuo corpo.
Lascia soprattutto che io baci ad una ad una le ferite che ti sei fatto per venirmi a cercare. Così, alla fine, sarà di nuovo Pasqua: «E furono anzi le nostre / mani, le nostre / labbra, che ne hanno / consumato il cadavere, / a ridarGli la vita» (D.M.Turoldo, Incantesimo di venerdì santo).