Quaresimando. Rinnoviamo le parole: gli atti di penitenza
Riflessioni della teologa Marinella Perroni* per “Quaresimando”** pubblicate sul canale Telegram “Cristianə a chi?” l’11 febbraio 2025
Alcune cose sperimentate da piccolə restano dentro. E ci interpellano
Già tempo fa la mia parrucchiera mi aveva stupito: molto golosa, in quaresima rinunciava sempre ai dolci. Lo stesso mi ha detto l’altro giorno una giovane amica.
Più o meno tuttə noi da bambinə siamo statə educatə a fare i “fioretti”, e i dolci sono sempre stati un facile bersaglio penitenziale.
Un’altra amica particolarmente coinvolta nel mondo dei social, però, dal mercoledì delle ceneri al mattino di pasqua non usa né WhatsApp né Facebook né altro, niente di niente.
Confesso che incontrare ancora persone che, al di fuori dei conventi in cui magari rinunciare al vino in quaresima è di protocollo, sanno che dopo carnevale inizia la quaresima e che la quaresima è tempo di penitenza mi fa una certa impressione.
Significa che, per chi non si fa travolgere dall’“emancipazione” alcune cose sperimentate da piccolə restano dentro. E ci interpellano.
* Marinella Perroni, teologa e docente di Nuovo Testamento presso il Pontificio Ateneo S. Anselmo di Roma. Ѐ tra le fondatrici del Coordinamento Teologhe Italiane e ha scritto numerosi testi di esegesi biblica ed esegesi femminista.
** “Quaresimando. Rinnoviamo le parole” è il nome del progetto che ci accompagnerà dal mercoledì delle ceneri fino alla Pasqua (14/02-31/03). Si svolgerà interamente su Telegram coinvolgendo 40 ospiti. Le voci coinvolte sono molto variegate, ma unite da un filo rosso: una prospettiva di fede che abbraccia il pluralismo all’interno del cristianesimo e dialoga con diverse religioni e spiritualità. Ci muoveremo all’interno del femminismo intersezionale, del transteismo, della queerness e in generale di una visione progressista dell’esperienza spirituale. Per questo #Quaresimando abbiamo scelto 4 temi molto tradizionali da leggere con prospettive poco tradizionali: la penitenza e le sue forme, cioè la preghiera, il digiuno e l’elemosina.