I cattolici LGBT+ della Gran Bretagna scrivono ai loro vescovi sulle affermazioni perentorie espresse sulle persone trans
Comunicato stampa e lettera diffusa dal Cattolici LGBT+ della Gran Bretagna il 2 maggio 2024, liberamente tradotto da Innocenzo Pontillo
Alcuni trans cattolici con altri fedeli (LGBT+) hanno scritto al vescovo David Oakley della diocesi di Northampton e al cardinale Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster (Gran Bretagna) una lettera, in risposta al (recente) documento dei vescovi cattolici di Inghilterra e Galles (CBCEW), intitolato “Intricately Woven by the Lord” che fa propria la dichiarazione “Dignitas Infinita” del Dicastero Vaticano per la Dottrina della Fede.
In questa lettera si accoglie con favore l’affermazione sulla dignità delle persone trans fatta dalla Conferenza Episcopale Cattolica dell’Inghilterra e del Galles (CBCEW) nel suo recente documento.
Si apprezzano e condividono anche il riconoscimento espresso dai vescovi sulla “necessità di un attento discernimento e di un accompagnamento pastorale delicato e compassionevole” per le persone trans.
Ma alcuni firmatari che hanno preso parte a un precedente “Processo di ascolto” sulle difficoltà delle persone trans, avviato dalla Conferenza Episcopale Cattolica dell’Inghilterra e del Galles (CBCEW), ora chiedono un’ulteriore opportunità d’impegnarsi in un dialogo con i vescovi in questo settore “per contribuire a garantire le loro aspirazioni verso un adeguato accompagnamento pastorale delle persone trans”.
In seguito alla partecipazione al precedente “Processo di ascolto”, i cattolici LGBT+ di Westminster hanno pubblicato anche un opuscolo di risorse, “Wonderfully Created. An introduction to being transgender and the Catholic Church” (Creati Meravigliosamente: Un’introduzione all’essere transgender nella Chiesa cattolica), che è disponibile per tutte le parrocchie che cercano di accogliere la presenza di cattolici, genitori e famiglie trans.
Lettera dei cattolici LGBT+ in risposta al documento sul gender dei vescovi cattolici di Inghilterra e Galles (2 maggio 2024)
Caro Vescovo Oakley accogliamo con favore l’affermazione della dignità delle persone trans da parte della Conferenza Episcopale Cattolica dell’Inghilterra e del Galles (Catholic Church in England and Wales – CBCEW) nel recente documento “Intricately Woven by the Lord“.
Tuttavia, ci sono una serie di problemi nel documento che temiamo possano ostacolare più che aiutare i tentativi di includere le persone trans nella Chiesa e nella società in generale.
In primo luogo questo documento affronta la transessualità sotto l’etichetta della “teoria dell’identità di genere”.
Tuttavia, questo resoconto della transessualità è ben lungi dall’essere il più solido disponibile. Non riflette i progressi nel campo degli studi di genere o trans, né riflette l’esperienza vissuta o l’autocomprensione di molte persone trans.
Adottando questa cornice, il documento non solo manca di carità intellettuale, ma non riesce ad impegnarsi adeguatamente su quello che è il vero oggetto della sua preoccupazione.
In secondo luogo, il rifiuto di tutto il percorso medico fatto dalle persone trans sull’assioma che questo danneggia il loro corpo, non riconosce l’insegnamento cattolico sull’etica medica, in base al quale il solo danno al corpo non rende necessariamente una procedura illecita.
Unitamente al fatto che la medicina trans incorpora una serie di trattamenti diversi con ed effetti differenti sul corpo che pongono domande e presentano una complessità e un’incertezza che è deve essere oggetto di una discussione continua, piuttosto che di affermazioni univoche e definitive come si possono trovare in ‘Intricately Woven by the Lord’.
In terzo luogo, e forse in modo più pressante, siamo preoccupati per il rifiuto espresso nel documento non solo della transizione medica, ma anche di quella sociale, così come la prescrizione che “il linguaggio dell’ideologia di genere” non dovrebbe essere usato in un contesto istituzionale cattolico.
Questo lascia pochissimo spazio alle persone trans di esistere all’interno degli spazi governati da queste norme. Sebbene questa affermazione sia problematica di per sé, sarà anche un ostacolo per poter fornire un’assistenza adeguata (pastorale o di altro tipo) alle persone trans, che inevitabilmente troveranno inospitale qualsiasi gruppo o organizzazione che istituzionalizza questi principi inospitali.
Questo problema sarà particolarmente sentito nei casi in cui le persone fanno particolarmente affidamento sull’assistenza da parte di organizzazioni cattoliche, come scuole o ospedali. Queste norme metteranno queste istituzioni in contrasto con le persone trans – proprio quando hanno più bisogno di aiuto – e saranno quindi un ostacolo a fornire loro un’assistenza adeguata. È inoltre discutibile il modo in cui dovrebbero essere attuate, rispettando al contempo soddisfare i requisiti dell’Equality Act 2010.
A questo proposito, ci preoccupa il fatto che il documento lasci poco spazio a qualsiasi approccio pastorale diverso da pratiche di conversione ad hoc (ma non per questo meno dannose), attraverso l’opposizione istituzionale a qualsiasi manifestazione della transessualità.
Siamo certi che questa non possa essere una lettura adeguata delle aspirazioni dei Vescovi nei confronti dell’accompagnamento pastorale delle persone trans, e apprezzeremmo un ulteriore chiarimento.
Infine, siamo preoccupati per la tempistica di questo documento, che arriva poco dopo la pubblicazione sia della Dignitas Infinita della Congregazione della Dottrina della Fede e della Cass Review. Entrambi i documenti richiedono un periodo di attenta riflessione,
mentre ‘Intricately Woven by the Lord’ (non da ultimo perché si propone come una risposta al primo) rischia semplicemente di contribuire all’atmosfera di maggiore risposta a ciascuno di essi.
Apprezziamo e condividiamo il riconoscimento da parte dei vescovi della “necessità di un attento discernimento e di un delicato, accompagnamento pastorale compassionevole” per le persone trans. In questo spirito, saremmo lieti di avere l’opportunità di impegnarci nel dialogo con i vescovi in questo ambito, per contribuire a garantire le loro aspirazioni verso un adeguato accompagnamento pastorale delle persone trans.
Dott.ssa Nicolete Burbach (Centro gesuita di Londra, membro del Consiglio pastorale LGBT+ cattolici di Westminster)
Dott.ssa Claire Jenkins (Istituto di Teologia Margaret Beaufort)
George White (Insegnante di Educazione Religiosa presso la St. Paul’s Catholic School, Leicester, Vice Presidente Quest).
Dr Ben Smith (laico trans-cattolico)
LGBT+ Catholics Westminster Pastoral Council (Consiglio Pastorale Cattolici LGBT+ di Westminster)
Proud Catholics (Cattolici orgogliosi) di Hexham & Newcastle
Quest, associazione cattolici LGBT della Gran Bretagna
Testo originale> Response to Intricately Woven by the Lord (file Pdf)