I Boy Scout cambiano nome in “Scouting America” per essere più inclusivi
Articolo di Kim Elsesser pubblicato sul sito della rivista Forbes (Stati Uniti) il 7 maggio 2024, liberamente tradotto da Luigi e Valeria de La tenda di Gionata
L’associazione Boy Scouts of America ha annunciato che cambierà il suo nome in Scouting America per essere più accogliente. Sono passati cinque anni da quando l’organizzazione ha ammesso per la prima volta le ragazze al programma Scouts BSA e gli studi scientifici indicano che le attività miste possono avere maggiori vantaggi per i partecipanti.
L’organizzazione scout conta oltre 1 milione di membri, di cui 176.234 sono attualmente ragazze e giovani donne. Nel 2018, il programma Cub Scouts [i “Lupetti” in Italia, N.d.T.], rivolto ai bambini più piccoli, ha aperto le porte alle ragazze. L’anno successivo, nel febbraio 2019, il principale programma di scouting, allora noto come Boy Scouts, ha ammesso anche le ragazze e le giovani donne ed è stato ribattezzato Scouts BSA. Nonostante l’organizzazione principale cambierà il nome in Scouting America, il nome del programma Scouts BSA rimarrà invariato.
Dalla loro inclusione nei programmi, più di 6.000 giovani donne hanno raggiunto lo status di Eagle Scout, il grado più alto all’interno dell’organizzazione. Ogni anno circa 60.000 ragazzi scout raggiungono questo grado, e questo evidenzia che le donne sono ancora una piccola minoranza.
Questa disparità di genere può essere in parte spiegata dalla riluttanza che alcune ragazze e giovani donne provano nell’entrare in un’organizzazione che tradizionalmente includeva la parola “boy” [ragazzo] nel suo nome. Scouting America spera che il nuovo nome metta tutti più a loro agio con l’organizzazione. «Sarà un cambiamento semplice ma molto importante, perché il nostro obiettivo è quello di garantire che tutti si sentano ben accetti nello scoutismo», ha detto Roger A. Krone, presidente e amministratore delegato di Scouting America, in un comunicato stampa a proposito del cambio di nome.
Quando le ragazze furono ammesse per la prima volta nel programma Scouts BSA, una dirigente delle Girl Scouts [l’associazione scout americana solo femminile, N.d.T.] disse al Time che l’organizzazione delle ragazze non era preoccupata per la potenziale concorrenza.
Ciononostante, le Girl Scouts intentarono una causa federale contro la Scouts BSA. Dopo che i Boy Scouts furono rinominati Scouts BSA, l’organizzazione iniziò a riferirsi ai suoi membri semplicemente come “Scouts” invece che “Boy Scouts”. Le Girl Scouts affermarono di avere il diritto esclusivo di utilizzare il termine “Scout” associato ai programmi di educazione e promozione della leadership per le ragazze. La corte stabilì che l’uso della parola da parte dei Boy Scouts non violava i diritti associati alla denominazione delle Girl Scouts.
Dopo che i Boy Scouts iniziarono ad ammettere le ragazze, anche le Girl Scouts riaffermarono la loro intenzione di creare un ambiente riservato alle sole ragazze per i loro programmi associativi. Le Girl Scouts rilasciarono quindi un comunicato stampa che dichiarava: «Il vantaggio dell’ambiente mono-genere è stato ben documentato da educatori, studiosi e altre organizzazioni al servizio delle ragazze e dei giovani».
In realtà, mentre gli studi sui vantaggi degli ambienti mono-genere rispetto a quelli misti hanno dato risultati non concordi, un insieme significativo di prove scientifiche supporta l’idea che gli ambienti misti portino a risultati migliori.
Ad esempio, alcuni studi hanno evidenziato che l’interazione tra ragazzi e ragazze può ridurre l’aggressività in entrambi i generi. Inoltre, le ricerche suggeriscono che le ragazze che vivono in ambienti solo femminili possono provare maggiori preoccupazioni riguardo alla loro immagine corporea ed essere più esposte a disturbi del comportamento alimentare rispetto alle loro coetanee che vivono in contesti misti. Ci sono anche dati scientifici che suggeriscono che i giovani che socializzano solo con altri maschi hanno maggiori probabilità di vedere le donne come oggetti sessuali. Alcuni esperti di tematiche di genere ritengono addirittura che tenere i ragazzi separati dalle ragazze possa contribuire ad alimentare differenze stereotipate relative al genere in termini di fiducia in sé stessi, abilità matematiche, abilità spaziali, assertività e competitività.
Gli studi scientifici, dunque, mettono in discussione il valore degli ambienti dello stesso sesso; per di più, l’evoluzione della comprensione dell’identità di genere alimenta dubbi ancora maggiori sulla validità delle organizzazioni mono-genere. Scouting America accoglie nei suoi programmi giovani con identità di genere di ogni tipo. Il sito web delle Girl Scouts afferma che prenderà in considerazione le richieste di ragazze transgender caso per caso e che «se la bambina è riconosciuta dalla famiglia e dalla scuola/comunità come una ragazza e vive nella società come una ragazza, allora le Girl Scouts sono un’organizzazione che può accoglierla».
*Kim Elsesser è un’esperta di tematiche relative alle discriminazioni basate sul genere, collabora con Forbes e ha pubblicato sul New York Times e sul Los Angeles Times.
Testo originale: Boy Scouts Rebrand As ‘Scouting America’ To Boost Inclusivity