Il volto dell’omofobia. La foto che ha fatto il giro del web
Articolo del 9 aprile 2013 di Angela Geraci pubblicato su corriere.it
Wilfred de Bruijn, olandese che vive a Parigi, ha pubblicato su Facebook la foto della sua faccia tumefatta dopo l’aggressione. «Mi dispiace mostrarvi questo: ma guardate, è il volto dell’omofobia».
Inizia così il breve testo che Wilfred de Bruijn ha scritto sotto la fotografia della sua faccia gonfia, deformata, tumefatta per le botte prese domenica sera, in strada a Parigi mentre camminava insieme al suo ragazzo.
Wilfred, olandese che vive nella capitale francese da dieci anni e fa il bibliotecario, racconta sinteticamente quanto accaduto: «L’altra notte io e Olivier stavamo camminando nel 19esimo arrondissement e siamo stati selvaggiamente pestati solo perché eravamo sottobraccio».
Calci e pugni hanno fatto perdere conoscenza al ragazzo: «Mi sono svegliato in ambulanza, coperto di sangue, senza un dente e con gli zigomi fratturati».
«Ora sono a casa – scrive ancora l’olandese – e sono molto triste, Olivier si prende cura di me, non potrò andare al lavoro per dieci giorni». Pubblicare la foto, hanno spiegato Wilfred e il compagno, «è un atto politico». Il ragazzo ha sporto denuncia per «aggressione di gruppo a carattere omofobo».
«LA SUA TESTA COME UN PALLONE» – Al sito Rue89.com Olivier ha raccontato che la sera dell’aggressione lui e Wilfred stavano tornando a casa dopo essere stati a cena da amici: «Era stata una serata piacevole».
A un certo punto, mentre stavano per prendere la metro alla stazione Ourcq, «abbiamo sentito “Ah, dei gay!”: il primo pugno mi è arrivato in un occhio, ho cercato di proteggermi ma sono stato colpito almeno sei volte».
Intanto il compagno era per terra: «È stata un’ondata di odio, la testa di Wilfred era diventata un pallone da calcio». La coppia ammette di aver pensato a lungo prima di pubblicare la faccia di Wilfred martoriata sul web. «Ci rendevamo conto che era choccante – hanno ammesso le vittime dell’aggressione – ma alla fine renderla pubblica è stato un gesto politico».
Del resto Wilfred ha a lungo militato in un centro LGBT (acronimo che sta per Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender), e Oliver aveva creato una associazione per la lotta contro l’omofobia nella sua business school.
Entrambi hanno spiegato che di solito stanno molto attenti per strada: raramente camminano abbracciati, mai mano nella mano. «Questa volta abbiamo abbassato la soglia della prudenza ed ecco cosa è accaduto».
«AGGRESSIONI OMOFOBE IN AUMENTO» – La foto di Wilfred in poche ore è stata condivisa sul social network migliaia di volte ed è finita sui siti dei giornali francesi diventando il simbolo della lotta all’omofobia, proprio adesso che in Francia è forte la protesta contro il progetto di legge per le nozze gay – in esame al Senato.
Mercoledì le associazioni in difesa dei gay hanno organizzato una marcia nel quartiere parigino del Marais, dove la comunità è molto presente. L’organizzazione «Act Up Paris» denuncia «l’esplosione dell’odio e della violenza» contro gli omosessuali e lancia un appello alle autorità pubbliche perché vengano prese «le misure necessarie per far cessare le aggressioni contro gay, lesbiche e trans».
Mentre «SOS Homophobie» denuncia che l’associazione riceve dieci testimonianze al giorno di aggressioni ai danni di omosessuali, un numero tre volte superiore a quello degli anni precedenti. Anche l’associazione «Refuge», che accoglie i giovani gay respinti dalle famiglie, comunica cifre in crescita: tra 400 e 450 chiamate al mese, contro le 150 in media del 2011 e del 2012.